OSSERVAZIONI FATTE
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riera, anzichè ha un notabile declive per lo mez-
zo della sua angusta valle, cosi ella non vi lascia
terra nè rena, ma solamente sassi grossi, e rode
le pendici dell’ antichissime Colline adiacenti, diru-
pandole come fa l'Arno a quella di Capraia descr.
a c. 60. del T. I. Nelle grandi e perpen dicola-
ri rosure di esse Colline (residui delle descr. a c.
306.) osser vai che esse sono composte di molti stra-
ti orizzontali d’ agliaia, framezzati da strati di Mar-
gone, o Tufo, di colore turchiniccio. In alcuni
scavi e rosure di esse Colline, sono grandi crosto
ni, e colaticci di Tartaro, o Stalattite bianca
marmorosa, dipendenti senza dubbio da deposizio-
ni di acque, le quali pregne di Tartaro, usciva-
no dalle adiacenti pendici di Monti primitivi, sot-
terrate e ricoperte dalla deposizione delle Colline.
Esse Stalattiti sono differentissime di figura, for-
mate a sfoglie, assai salde, ma leggière; perciò in
Barga se ne servono per formare le Volte, per-
chè non aggravano, e fanno buona presa colla Cal-
cina, e col Gesso.
Osservai che i ciottoli, e ghiare portate dalla
Corsonna, quantunque sieno di Cicerchina, e di
Pietra Serena, appunto come sono quelle che si
trovano sparse per tutti quanti gli strati delle
Colline di questa valle del Serchio, sono però mol-
to più dure, che quelle delle Colline, conserva-
no il loro nativo colore piombato, e non diven-
tano Pietra morta, nè si sfarinano come quelle.
Non sò se ciò dipenda, o perchè l’acqua del Fiume
abbia facoltà di farle indurire di più, o perchè
nel terreno delle Colline alte, sia mescolato qual-
che Sugo Salino solvente, e macerante; o perchè le
ghiare delle Colline sieno molti Secoli più antiche
di quelle de' Fiumi; o finalmente perchè se tra quel-
le