DESCRIZIONE DEI BAGNI
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turivano diverse fonti d'acqua pregne di Tarta-
ro, e scolando verso il basso giù giù per la pen-
dice del Monte, vi hanno depositata gran parte
del Tartaro che seco portavano, e perciò i suoli
del Tartaro si sono formati paralelli alla pendice
curva del Monte medesimo. Ciò è seguitato a
farsi per molto tempo, sicchè vi si sono forma¬
ti molti e diversi suoli di Tartaro, più o meno
alti, a misura che questa loro formazione è stata
interrotta più spesso, o più di rado, da lavine o
lazze di materie terroſe calatevi addosso dall' alto
del Monte, per qualche pioggia rovinosa. Que-
ſte lazze di terra sono restate sopra il dorso d'un
suolo di Tartaro, in forma di strato più o me¬
no sottile. Sopr'a questo strato si è riprincipiato
dipoi formare a un' altro suolo di Tartaro, ed au-
cor' esso è stato in un tempo sotterrato da una
nuova lazza, cosi il terzo, il quarto ec. e per¬
ciò si trovano in questa pendice molti suoli di Tar¬
taro più o meno alti, framezzati da strati di
terre diverse. Dopo che per qualche tempo si fu-
rono formate queste croste di Tartaro, e terra, resta-
rono coperte dalla deposizione orizzontale delle Col-
line , e non si sono potute più scoprire, sennon quan-
do sbassato il livello del Mare, l’acque sluenti han-
no rosa , e via portata gran parte della deposizio-
ne medesima delle Colline. Ecco un’ altra e chia-
ra riprova di quanto asserii a c. 38. del T. IV.
cioè che si dà una seconda specie di Tartaro,
aggrumatosi dopo che già esistevano i Monti
primitivi, ma però avanti che si formassero le
Colline, come è anche il Tartaro del Monte di
Parlascio, desc. a car. 270. del T. I. e cert’ al-
tro, che se mal non mi ricordo, è sopr' al Ba-
gnet-