327
ho io favellato al tomo vII. nelle Lezioni del Mona-
stero delle Monache di S. Giovannino in Firenze, fon-
dato da questo Gran Maestro.
VI. Verrebbe per fine l'ultimo dubbio, quale è
se questa Magione rovinasse nella piena dell' Arno, la
quale atterrò il Ponte Vecchio rifatto più stabile, e
più largo da Andrea Pisano, ma dipendendo la solu-
zione dal cercare se il detto Architetto fondasse le
Pile del Ponte sulle rovine del vecchio, più sotto, ri-
metterò agli Antiquarj Fiorentini la decisione, con-
cludendo la presente Lezione con additare al Leggito-
re cosa che mi sfuggi dalla memoria quando descrissi
il Ponte Vecchio nel trattato della Chiesa di S. Ste-
fano a Ponte, ed è quella vasca in cui cade l’acqua
detta Ferdinanda, perchè Ferdinando II. ve la con-
dusse da i Monti Fiesolani per comodità, ed a benefi-
zio pubblico. Questo Pilo adunque fu condotto a Fi-
tenze da Pisa, ove anticamente servi di sepolcro in
quel celebre Campo Santo, e prima era in Minorica
portato da i Pisani alla loro Patria tra le molte spo-
glie, che vittoriosi fecero nel Mar Mediterraneo. Nell'
orlo di sotto a questo pilo si legge in lettere gotti-
che cosi : SEP. OPITI DE CAMPO ET HEREDVM SVORVM.
Nome di un antica Famiglia di Pisa, che prese la
ſua denominazione da piccolo luogo su la riva d'Ar-
no dalla parte del Monte della Verrucula, ed in un,
atto rogato in Pisa l'anno 1240. si trova fra' testimo-
ni Lanfrancus quondam Opiti de Campo rog. Ser loan-
nes q. Bonaccini de Vico Not. Pisanus; cartapecora in
Cestello spoglio segnato R 9. Anco la Vasca, e Pilo
che riceve l' acqua a S. Spirito, e quella sul Prato
del Poggio Imperiale sono parimente stati levati dal
Campo Santo di Pisa.
VII. Aveva la Magione del S. Sepolcro un antico
Oratorio, il quale fu incorporato nell'abitazione del-
la Commenda, riconoscendosene di presente qualche,
vestigio nella sua sommità, ove è rimasta sotto la gron-
da del tetto una specie di cornice antica. Dismesso
questo