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II. Or per ciò fare con maggior profitto di divo¬
zione, credesi bene di principiare il ragionamento da
due Crocefissi, uno detto della Provvidenza, l’ altro
del Chiodo. Questo era di appartenenza a’ Padri, che
lo consegnarono alla Compagnia de' Tessitori di Lana,
o de' Tedeschi, o come dicono, Todeschi, detta di
Santa Caterina, e anche del Chiodo: la quale ac-
cettollo colla condizione espressa nell' istrumento fatto
il di 1. di Maggio del 1569. cioè di restituirlo a’ Pa¬
dri qualunque volta lo richiedessero, per collocarlo
sull' Altar Maggiore: come più volte è stato loro idea.
E che in tal caso i medesimi Religiosi siano obbligati
a far dipignere un quadro di valore 30. fiorini da-
mettersi all' Altare Idi Santa Caterina delle Ruote, pa-
dronato di detta Compagnia. Questo divino Simulacro
e di legno, alto quanto il nalurale, con sopra al ca-
po di Criſto il titolo scritto nelle tre lingue, Siriaca
Greca e Latina», ma di cattivo carattere. Nell' antico
ſtava appéso al secondo pilastro della Crociera, dalla
banda dell' Evangelio dell' Altar Maggiore,. E mi pia-
ce di notare coſa, che jio sappia, mon avvertita da-
niuno Scritiore, qual' &t, che quando fu veduto per
due fiate escir dal suo Sepolcro S. Andrea Corsini
per tandare ad orare al detto Crocefisso pe' Fiorentini
1l Santo non andò alla Cappella, dove di presente stà
il Crocefisso, ma camminò in su verso la Tribuna
Di tale però visione ne parleremo in altra occasione.
Frattanto è da sapersi, che detto Crocesisso piur fiate è
stato portato in processione per Firenze: come nel
1445. ai 16. di Giugno, mediante la pioggia conti-
nua, che minacciava gravissimi danni alle campagne,
cessate in istante, giusta autorevoli ricordi, con ma-
nifeſto segno, che la grazia veniva dal Crocefisso del
Chiodo. Il simile accadde nella piena del 1557. quan-
do il dii12. Settembre, secondo che ha letto il Sig.
Canonico Giulianelli, nel (Mss. di Vincenzio del Cor-
no, esistente presso i Padii dell' Oratorio di questa-
Citià, intitolato: Ragguaglio delle Chiese Fiorentine,,
„quan¬