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"sato, e ora si trova presso al Reverendissimo Card. 
Emmulia in Roma, che essendo persona eccellente 
in lettere Greche, sarà il proposito a far servire l' 
„E. V. I. E se di quà noi la possiamo servire, ce li 
„offeriamo prontissimi. Che se bene sia piaciuto a Dio 
„tirare ad altra vita il nostro Compagno Francesco 
„Soldani, reſtiamo noi per seguire li Negozi perfino 
"che a Dio piacerà, et alli nostri Principali. Però 
„riputeremo per favore, se V. E. I. ne comanderà, 
„alla quale umilmente ci raccomandiamo , pregando 
„Dio li conceda ogni felicità, e di male la guardi. 
„Da Messina il di primo di Febbraio MDIXVII. ab Inc. 
„Di V. E. I. 
„Rinieri del Forese. 
Nella, sopraccarta. 
„ All’ III.no et Ecc.mo Sig. Duca 
„ di Fiorenza, e di Siena. 
Nè di meno ci volea ; poichè i prischi Codici Medi¬ 
cei, che comunemente si dicono dalla Grecia venuti, 
rimasi in Firenze, dopo la divisa fattane con Cateri- 
na Medici, non erano in quel numero, che il volgo 
suppone, e si ristringevano alle sole lingue Greca, e Lati- 
na; e pochi della Italiana. Due teſtimonianze, l’una di 
Bernardo Rucellai a pag. 52. de Bello Italico; di Paolo Gio- 
vio l'altra nel Tom. I. delle sue Storie pag. 73. Ediz. Basil. 
del 1560. pongono fuor di controversia la mia asser- 
zione. Nam cum iampridem Gens Medicea floreret omni- 
bus copiis, terra marique cuncta exquirere, dum sibi 
Graecarum, Latinarumque literarum monumenta compa- 
rarent. E più sotto a pag. 53. Testantur itidem Ari- 
stotelis graeci interpretes, teterique vetustissimi Scripto- 
res, quos Laurentius, ut erueret ex intima Graecia 
misit lanum Lascarem graecum hominem &c. Discorten- 
do poi il Giovio della pubblica subasta, in cui ven- 
dute furono tutte le mobiglie preziose del Palazzo 
Me¬