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pote di Tommaso scritte al solito Monsig. Jacopo Gui-
di, Segretario di Cosimo, dalle quali si raccoglie
che il Codice Laurenziano di Plauto con note margi-
nali, e interlineari, di mano dello stesso Tommaso Fe-
dra di Paolo Inghirami di Volterra, fu portato via
da Roma nel lagrimevole Sacco di Borbone, quindi
recato a Milano, fu dagli eredi del Calvo dato al
Duca di Toscana. Queste due sole lettere di Fran-
cesco Formiconi, e di Rinieri del Forese, ci mani-
festano, qualmente Cosimo per le più culte Città tenea
persone stipendiate per far ricerca, ed acquisto di tali
occulti tesori.
„Illustrissimo, et Eccellentissimo Sig. Duca.
„Havendo io già molto tempo desiderato con bella
occasione mostrare quanto l' animo mio sia vigilan-
te nel ricordare e operare il benefizio, ed utile di
„V. E. Illuſtrissima, eccovi, nelli giorni passati, che
mi si è giunta una lodevolissima occasione, qual' è di
dar notitia a V. E. Illustrissima d' un antichissimo
„libro, il quale è certamente unico, scritto a pen-
„na nella parte dell' Oriente in lingua provenzale,
al mio giudizio non meno di anni 300. scritto; per-
ciò che si ha fatica di leggerlo, tanto è vecchio,
il quale a caso vidi in uno Studio d’un eccellente
Avvocato di questa Città, uomo nelle lingue greca,
latina, et vulgare dottissimo, dal quale ero anda-
„to per consigliare alcune mie cause, et nell' aspet-
tarlo, che venissi, ebbi tempo di veder quanto che
vi si contiene in esso libro: et trovai che fa men-
„zione del vecchio Duca de' Medici de Atene, et del-
„le isole di Arcipelago per esso consegnate a Giufrè
de Villa Arduino Principe d'Acaja, e di diverse
„altre cose di que' tempi, et in oltre vi si contiene
„tutte le leggi e consuetudine, che si governava in
„ quei tempi l'Imperio di Gostantinopoli, e tutti gli
„altri Principi della Grecia, la onde sapendo, che-
que¬