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Irrequieta gradu celeri Rhamuusia vertit.
risponderei col nostro Verino ancor ilo a chi m' inter-
rogasse del fato di questi Codici. Alcuni, la recensione
de i quali riserbo ad altra Operetta, che hoi tra ma-
no, passarono nella Libreria Laurenziana, per ivolere
e comando di Cosimo I. come già notai nella! mia
terminata, e pubblicata Storia di quella Biblioteca, a
pag. 139. Ma, se deesi credere ad Antonio da S. Gallo,
sino da' tempi di Cosimo Medici il vecchio,, fecesi in
„Casa Medici fin allora granticonservandiutesti buo-
ni portatici da quei valent' Uomini,, intende di
Marullo, Argiropilo, Lascari ec. , e che s’ aggiun-
"sero degli altri raccolti nella Badia di Settimo, e
„nel Monastero degli Angeli etc. ,, Sei perliben due
volte adunque, e in due distinti tempi somministrò la
Libreria, di Settimo i Codici a i Medici., bifognerà
dunque supporla ben abbondante, el fornita Molto
più nell' ultimo tempo, in cui per soddisfare alli in-
dole, al genio, ed all' impegno del Duca Cosimo, fu
d'uopo, che ella di tutti sel ne privasse. E qui ven-
dicar bisogna dalla popolare taccia questi Monaci, dei
qualina csproposito si dice, che ne fecero l'indice,
e l' offerta volontaria a Cosimo. Egli è ciò tanto fal-
so, quanto vero iegli è, che Cosimo, per soddisfare
al suo impegno d'aprire, e dedicare la Libreria nel
Chioſtro di S. Lorenzo, ricca più, che fosse possi-
bile di Codici, ed in una maniera adeguata alle va-
ſte sue idee, usò ogni mezzo per avere i Codici più
insigni dalle, estere Biblioteche; non che sovranamente
ne dispogliasse quelle dello Stato, e: gr. la Libreria
di S. Gimignano, quella di Passignano, quella antica
della Chiesa nostra di S. Lorenzo, e insieme con al-
tre, le private ancora de' Cittadini. Alcune lettere de-
notanti questo suo appassionato trasporto riportai il
primo nella mia Storia della Libreria a pag. 39. e mol-
te altre intorno specialmente al Codicei 36. Plut. XXXVI.
del Plauto Laurenziano ne potrei produrre di Fran-
cesco Fedra Inghirami Abbreviatore Apostolico, e Ni¬
pote