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chiamerei piuttosto Castello, o Rocca, che Edifi-
io
zio, o Monastero, quello, che in altro proposito can-
tò Properzio, Eleg. 2. Lib. 4.
Unum Opus est, Operi non datur unut honor
Volesse il Cielo, che il generoso, e benemerito Edi-
tore diiqueste Lezioni, aderendo alle mie insinuazio-
ni, poneſse con un bene inteso rame sotto gli occhi
de i Lettori la veduta nobile di questo Monaltero! Mi
parve, nello scorrerlo, che feci attorno attorno il di
13. di questo mese di Novembre, che l' antica sua
figura potesse essere un ampio quadrato, munito dal-
la parte Orientale d'alta, e grossa Torre: come d'
altra corrispondente dalla parte Occidentale. Queste
due Torri isono lavorate secondo il gusto del X. se-
colo, e sono come i due punti di confine, che pon-
gono in mezzo il Monaſtero. La Torre dalla parte di
Oriente non esiste più; ed è fama, che sul principio
del paſsato secolo ella rovinasse per una fiera irruzio-
ne dell' Arno, che quivi appresso dovea per l' avanti
correre; essendo che in una porta, che qui sotto si
nominerà, vi siano tuttora le pietre al basso, che in-
canalavano le cataratte, e vestigi d’ ordegni vi si veg
gano, che ci farebbero dubitare, se un ponte vi fos-
se di quei, che si dicono a levatoio. Passato dunque
da chi viene per la parte dil Firenze il popolato Bor-
go, che come già dissi di sopra, si in alcuni pezzi
dii muro, sl in alcune antiche pitture a fresco qua;
e là ſparſe, dimoſtra, che da non pochip secoli in quà
vi è sempre ſtato, si trova una piccola Chiesa a ma-
no manca, che è l' antica Parrocchia della Cura di
Settimo sotto il titolo del mio S. Lorenzo. Si giun-
ge quindi ad una Pocta, che è nelle mura co i mer-
li, le quali si vede che circondavano tutto il già de-
scritto quadrato antico fino all' altra opposta Torre
della parte occidentale, che piu sotto descriverò. La
Porta ha la contrapporta con 1 suoi fortini; e sebbe¬
ne fossero, non ha grani tempo, tolti i cardini, si
congettura che fosse all' uso di quei tempi guernita di
ferro