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XXV.
EZIONE
L
DELLA CHIESA
DI SANTA LUCIA DE MAGNOLI
DETTA DALLE ROVINATE. II.
Roprio è delle Chiese antichissime il
I.
soggiacere più delle altre alle disgra-
zie, come è addivenuto alla Chiesa
di S. Lucia, edificata sono gia sette
secoli, e quando non avesse questa.
patito altro in si lunga età, chei
danni delle triplicate ruine del Pog.
gio di S. Giorgio, che le sovrasta, certamente restar
dovea ſepolto colle pareti sue sino il nome. La Chie-
ſa di S. Lucia tralle rovine s' è alzata viepiù; essa è
creſciuta di ampiezza, di nobiltà, e di tesori cosi
sacri, e prodigiosi, che divenuta è un famoso San-
tuario. Quindi in questa seconda Lezione io penso di
darne primieramente la pianta, ed in secondo luogo
riferirne il titolo pregevole di sua venerazione presso
i Fiorentini, a motivo di un dono venuto dal Cielo
e che quivi si racchiude, e con magnificenza si celebra.
II. Or facendomi dalla descrizione della Chiesa-
lunga braccia 41. e larga 17. sono da ofservarsi nella,
ſtrada sotto l'arco della facciata alcune figure di ri-
lievo di terra bianca invetriata, che furono delle pri-
me lavorate da Luca della Robbia, e dentro nella fac-
ciata su due Altari, che mettono in mezzo la porta,
non si lascino di considerare due tavole, cioè S. An-
tonio da Padova a mano manca, e l’Angelo Custode
alla destra, amendue dipinture di Gio: Martinelli, Ar-
tefice commendatissimo nel colorito a fresco; e per la
bella