III.
E
ZION
LE
DILAAcKIES4
S. SPIRIT.
Er quanto abbondevole sia il numero, e
la quantità de i pregj della Chiesa di
S. Spirito, io non mi sono avvenuto
a trovare chi ne abbia dato una diste-
ſa deſcrizione, nonoſtantechè moltissimi
sieno gli Scrittori Fiorentini, che fanno
menzione di questo grandioso Edifizio
commendando chi l' architettura, chi i marmi, chi qual-
che Cappella, o Tavola: niuno però impegnatosi a farne
un compito trattato. E se qualche cosa Francesco Bocchi
ne ſcrisse, ampliato ancora da Giovanni Cinelli, fu per
vero dire, più quello, che ne tralasciarono, che ciò
che ne dissero. Quindi io mi lusingo aspettarsi in que-
ſti miei fogli dal Leggitore un esatto racconto; vale a,
dire, che 10 nulla ometta delle tante bellezze sparse, e
rilucenti in questa Basilica. Onde a comune sodisfazione
mi accingo a descriverne quanto avvi di raro, e di pre¬
gevole.
II. E per farmi a parlare dell' architettura, dirò
questa essere di ordine Corinto, per la cui bellezza è
riuscita una Chieſa magnifica alla viſta di tutti, e nelle
sacre Cerimonie accomodatissima. Il corpo del Tempio
è scompartito in tre Navi all' uso delle Basiliche, largo
braccia 54. e nella Crociera 98. e di lunghezza br. 161.
La Nave di mezzo vien separata da otto colonne per la-
to di grossezza poco più d' un braccio, emezzo di
diametro, di pietra ſerena cavata da i Monti di Fiesole,
che è la più perfetta, che si trovi in ogni altro luogo
dalla Toscana, e di questa sono tutti gli ornamenti deli
edi¬
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