to il titolo di S. Bernardo, la quale mi si disse, che
riguardo o alla fua antichità, o alla preeminenza del-
la Badia, ſotto cui ella è, gode, tra tutte l' altre
Compagnie del Piviere di Settimo, il primato, Avan-
ti che si lasci da me il discorso su questa Torre, che
io di sopra stabilii come un termine, o punto sisso,
che ristringesse tutto questo maestoso Edifizio, insie-
me coll' altra sua corrispondente, già diroccata, non
voglio dissimulare, che il Baccetti sembra insinuare
che non due fossero, ma quattro in antico queste
Torri. Donde poi sel ricavi, all' uso suo non ce lo
dice, se non che colle seguenti parole: Siquidem qua-
tuor murorum anguli, quatuor specularum sedes sunt
a quibus longe lateque in subiectos campos patet prospe-
ctus. Ancor di sopra divisai, che l' antica forma di
questo Edifizio dovesse esser quadrata: se poi a cia-
ſcuno de i lati vi fosse una tale specola, o altra Tor-
re, non pare, che si di leggieri asserire si possa, o
negare. Non ebbi agio di misurare l’altezza, e la
grossezza di questa Torre, che è una delle belle, che
nella Toscana ci siano rimase, e forse l' unica di quel
secolo. Onde altro su ciò asserire non posso, che do¬
veano queste Torri render rispettabile il luogo, e ser-
vire di sicurezza a quei, che noleggiavano per l’Arno.
E giacchè non mi sono imbattuto a trovar altro do-
cumento, che l'afsertiva del Baccetti, intorno al por-
torio, o sia dazio, che si pagò per molto tempo all'
Abate di Settimo, io ne riferirò le parole: Ipsi vi-
dimus portus Signae a Nautis, qui a Liburno Florentiam
advehunt, Abati Septimi portoria pendi. In fatti il
portorio, come si sà da Giureconsulti, e dagli Scrit-
tori di gius marittimo, si paga o per il porto, c
per il ponte. Per qual di questi due si pagasse all'
Abate di Settimo, non saprei dirlo : So bene, che
era questo un diritto molto orrevole per la detta Ba-
dia, e proprio solo de’ Sovrani, che i dazzi impon-
gono, come accenna anco Cicerone nella famosa Ora-
zione per la legge di Manilio; o
per il porto, o per
Tom. IX.