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faranno, gettando il sacco in terra, e facendone mille
pezzi.
V. Ma ritornando as Guglielmiti, seguitarqno ec
a godere si nobile Abbazia sino al 1462. nel qual an-
no questa restò ammensata al Vescovo di Monte Alci-
no da Pio II. con Bolla, che incomincia: Pro excel-
lenti praceminentia Sedis Apostolice &c. datum Pientiae
id. Augusti anno Pontif. IV. E poichè uno de Mona
steri soggetti all Abate di S. Antimo, era la Chiesa
Parrocchiale, di S. Pieto ja Monticelli,, di Firenze, no-
minata espressamente nel Diploma di Enrico III. presso
all' Ughelli tomo I. pag. 990. anche in questo luogo
entratono i Guglielmiti in circa al 1302. amministran-
do conuizelo la cura, dell' Anime, sino al 1345. nel
quali tempo segui colle, Monache di S. Barnaba a Turri
il sopraccennato, baratto, con alquante condizioni; mas-
simamente nelle, Suore di vivere sotto l, ubbidienza-
dell'.Abate di S. Antimo, che rogò a. 5. di Maggio
di dett! anno Ser Piero- di Bianco da Strada, ed ecco
come reſta illuſtrata, la lapida in quelle parolec, Abba-
tiae S. Guillelmis eiusq Ordini in Grossetana Dioecesi post.
ea ad signatum,.
VI. Seguitasi a leggere nell iscrizione, cosb: Pastea
anno: CIDIDXLVI. Nobilissimae Conciniae Familiae Equestri-
bus Ordinis S. Stephani insignibus ornatae perpetuo com-
mendatum: Vale a dire questo Oratorio divenne, colle
sue entrate una Commenda) dif S. Stefang ini perpetuo
assegnata da Pio IV. alla Famiglia def Concini Fioren-
tina . La Commendai però non era solamente istituita
sopra i beni pertinenti al Guglielmiti di Firenze; ma
vilfurono incorporate le rendite del Monastero di, Ca-
ſtiglione della Peſcaia una volta pure de Monaci:
Quindi i Concini., perchè non restasse desolato, quell
antico, e primario Monastero di S. Guglielmo, vi man-
darono colà gliAgoſtiniani Scalzi; assegnando loto
abbondantemente entrate, pel loro bisogni. Ma, per l'
eſtinzione della Nobil Famiglia de Concini terminata
in un Mareſciallo di Francia, passò la Commenda ne
Gi¬