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„po di Niccolò Nacci da Gambassi. , Cosi similmen-
te nel libro alle Riformagioni intitolato Stratto: Mo-
nialibus S. Nicolai lerosolimitanis prope Portam S. Pe-
tri in Gattolino elemosina salis 1489. Nè mi si appon-
ga, che nell' antico talora si addimandassero le Mona-
che di S. Gio: Batista dell' Ordine di S. Agostino,
sull' autorita di Franco Sacchetti, nella Lettera scrit-
ta a lacopo di Conte da Perugia, dove ragiona del-
la morte di Mona Scotta, la quale dentro alla Por-
ta di S. Piero in Gattolino, facendo molti miraco-
li, tutto il Mondo vi traeva, sulla qual Lettera vi fu
chi ſcrisse, che Suora Scotta fosse Monaca del Monastero
di S. Gio: Batista della Regola di S. Agostino del-
la Religione Gerosolimitana; Ma il vero è, che den-
tro la stessa Porta nel medesimo Popolo di S. Piero
in Gattolino eravi altro Convento di S. Gio: Batista
Agostiniano, in antico fondato dai Biliotti, che per la
fama di detta Suora era addimandato, come trovasi
ne Protocolli di Ser Giovanni di Andrea da Linari:
Monasterium S. loannis Baptistae de Via Clara Ordinis
S. Augustini, wulgo le Donne di Mona Scotta. Onde
appunto per isfuggire la confusione di due Monasteri vi-
cini pra ſe, e della medesima Rogola, il nostro era
individuato Monastero di S. Niccolò,
III. E ritornando ora alle nostre Monache, ci fa-
remo dalle vicende, che travagliarono queste nobili
e sante Religiose, notando in primo luogo la necessi-
tà, nella quale furono di abbandonare il primo, ed an-
tico loro Convento di S. Niccolò dopo un soggiorno
di anni sopra 130. Avvegnachè venute le Armi Imperiali
all'assedio di Firenze nel 1529. per esser detto Monastero
troppo vicino alle mura della Città, su rovinato in qual-
che parte per ordine della Signoria, e di chi governava
forzate essendo le Monache di passare in Casa de' Ner-
li, e poscia in quella de' Bini: quando terminata la
Guerra Papa Clemente VII. il quale da privato come
Cavaliere di Rodi era ſtato il Protettore, e Governa-
tore del Monastero, procurò loro la Sapienza sulla Piaz-
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