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Sed nowa, quae fertur, cunctis praeponitur nne
Pauperibus locuples semper amica Domus
e questi altri versi sono del Verino, parlando del no-
stro Spedale:
Non est in toto delubrum sanctius Orbe
Sed melius tacuisse fuit, quam pauca referre
II. Benedetto Varchi nel libro 9. di sua Storia,
ornamento insigne lo chiama della bella Firenze, ed
il Landini si accorda col sentimento universale, appel-
landolo il primo Spedale tra i Cristiani; e de i Gran-
duchi di Toscana, che tutti si sono dimostrati non
solo Padri, e Protettori dello Spedale, ma giusti
ancora estimatori di si grande opera, riferirò l' enco-
mio di Ferdinando I. dato a si pia Casa in occasione di
un suo favorevole Decreto del 1607. ne' 7. di Settembre,
dove leggonsi le seguenti parole ,, Essendo lo Spedale
di Santa Maria Nuova cosi celebre, ed importante,
e membro principalissimo della Città, ornato d’ in-
„finiti Privilegj, dotato d'ampio Patrimonio ec.,
III. Quanto poi alle grazie, e privilegi, che gode
lo Spedale, ne fanno testimonianza non pochi pregia-
tissimi documenti, consistenti o nelle Provvisioni fatte
dalla Repubblica Fiorentina, o nelle Concessioni de
Granduchi, e più che più ne' Brevi, e nelle Bolle de 1
Sommi Pontefici. Queste ultime principiano dal 1287.
con una di Onorio IV. al Fondatore Folco Porti-
nari concedente la permuta di terreni co' Frati di S.
Egidio, e che per esser un documento principale a sta-
bilire l'incominciamento dello Spedale, l'abbiamo dato
ſul fine della lezione prima: del 1297. avvi di Bonifazio
VIII. l'Apostolico beneplacito al primo Spedalingo Bene-
detto di Ridolfo di Montebonello, che potesse prender
possesso di tutti i Beni, Convento, Case, e Chiesa de
Frati detti della Sacca. Di Martino V. nel 1420. che
consacrò la Chiesa, conservasi l' aurea Bolla di un per-
dono ogni anno in perpetuo per l'ottava della Sacra
ed inoltre fece onori, e grazie moltissime a Messer
Michele di Frosino VIII. Spedalingo: Papa Eugenio
V.
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