172
di S. Giuseppe, e delle Reliquie singolari de' SS. Mar-
tiri Proto, Giacinto, e Nemesio già se n’ è favellato.
E circa al sacro Chiodo, l'autentica è in un ricor-
do a caratteri rossi, che dicono. Hic de duodecim
Clavis factus ab Imperatore Constantino ex instigatione
B. Helenae, ex uno Clavo de tribus Clavis D. N. I. C.
videlicet de illo distemperato immixto cum tanto fer¬
ro ex quanto facti fuerunt XII. Clavi, ad similitu¬
dinem XII. Apostolorum, ex quibus bic est unus, qui
fuit Domini Napoleonis de Ursinis. E Don Silvano
Razzi nel 1598. collocò in più decente Cassa i Cor-
pi dei tre Beati del suo Ordine, come leggesi in
essa:
SILVESTRI HIC SVNT CONVERSI MONACHIQ. IACOBI
VIRGINIS AC PAVLAE OSSA BEATA COLE
SILVANVS RAG. HVIVS MONAST. COENOBITA P. C.
AN. DOM. MDIIC.
E chi avesse vaghezza di saper la vita, di questi tre
Beati, legga il precitato Silvano Razzi nel primo To-
mo de' Santi, e Beati Toscani: qui solo diremo
che il Beato Silveſtro fu di Val di Sieve, e mo-
ri nell' anno della gran peste 1348. Il Beato Iacopo
mori nel 1345. e fu de’ Geri, e la Beata Paola fu
di Firenze, Terziaria dell' Ordine Camaldolense, e fio-
ri ne' tempi della Guerra co Pisani, la cui sconfitta
a gloria delle armi Fiorentine, ella predisse. Siccome
un altra ricordanza non si dee per mio avviso lascia-
re indietro, qual' è il B. Angelo Teutonico Converso
negli Angioli, dove fiori, e morto rese la sanità a
Don Filippo da Vinci Priore, infetto di mal conta-
gioso; e quel, che siamo per accennare, benchè non
sia reliquia di Santo, tuttavolta non devesi intralasciare,
e sono le mani di quel valente nello scrivere di caratte-
re rosso, e in miniare Don lacopo, le quali mani non
ostante, che il Monaco morto sia più di 350. anni,
si conservano ancor oggi in una Cassetta soppannata