LEZION
E
XII.
DEL MORAITERS
DE MONACI DEGLI ANGIOLI III.
On ho mai trovato, in leggendo le
antiche Scritture, che la Repubblica
Fiorentina facesse maggior dimostra-
zione di affetto, nè tenesse più parti-
colar divozione ad altri, che a' Mo-
naci di S. Romualdo, detti Camaldo-
lensi, avendo io rinvenuto molti ri-
cordi alle Riformagioni, che dimostrano i distintissimi
privilegj fatti da Fiorentini, in consiglio convocati
con pubbliche deliberazioni a quel sacro Eremo, Ca-
po, e principal Convento di tutto l’ Ordine, e so-
no, la sovrana protezione del Comune, le notabili
limosine, la donazione di beni, la licenza di quat-
tro Monasteri in Firenze, e la esenzione dalle Gabel-
le. Fra tanti singolari favori però venuti alla nostra
cognizione, ci piacque assai quello del 1446. rogato
dal Cancelliere di Palazzo Ser Giuliano di lacopo del
Mazza, e contenente la raccomandigia di detto sa-
cro Luogo, accettata dalla Signoria, con parole aven-
ti in se grandezza di divozione, e altezza di concet-
to, e sono le seguenti : Ob sinceram, ac singularem
devotionem, que habetur Eremo Camaldulensium, moti
Magnifici, & Excelsi DD. Priores & Vexillifer Justi-
tie Populi Flor. ut illa omni tempore preservetur, at¬
que augeatur in conservationem & augumentum Inclyte
Civitatis Florentie, cui din, ut locus non subditus,
seu consideratus, sed recommendatus, ipsa sacra Eremus
& eius Territorium esse dignoscitur, ed i medesimi
sentimenti con maggiore zelo, e vigore trovansi re-
pli¬