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coll' intervento del Granduca, e de' Serenissimi Principi.
Nè si deve lasciar di dire, che in un loro Oratorio pri-
vato adoraſi un Criſto morto, in marmo, di tutto rilievo,
che più bello io non ho veduto; Egli è alto 4. brac-
cia, e un seſto, opera di Giovacchino Fortini, il quale
avendo voluto moſtrare la sua perizia in lavorare un
Uomo ignudo, ſe in esso assai bene espresse le vene,
i muscoli, ed altre membra del corpo, però trascurò
di rappreſentarvi le piaghe, e lividure dell' appassiona-
to Redentore.
VI. Viene in ultimo luogo la diffusa Apologia del
P. Maeſtro Prospero Bernardi scritta, e stampata in,
difeſa della pia tradizione presso i Fiorentini, i quali
hanno sempre creduto, che nella Tavola della SS. Nun-
ziata il Volto suo ſia dipintura Angelica. Mi rispar-
mierò qui di riferire le riflessioni non dispregevoli di
alquanti illustri Scrittori contrari a tal credenza, poi-
chè l'Autore di quest' Apologia, le ha quasi tutte in
essa toccate, ed avrebbe egli anche risposto a Leopol-
do del Migliore, di cui ho io un foglio scritto di sua
mano, contenente le sue obbiezioni alla detta tradizio-
ne, che poſcia il medesimo giudicò di tacerle nella sua
Firenze illustrata, nella quale pare, che egli segua la co-
mune opinione, dicendo a pag. 285. come appresso,
„venerazione, che indottasi in quel primo istante,
„persuade a maraviglia quel, che passa a voce di
„molti, e si crede vero, il Volto di lei essere stato
„ dipinto da un Angiolo, »,
Kyo