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Papa Paolo III. per un Breve de 26. Giugno 1542. per
il quale oltre ad una generale soprantendenza di tut-
ti i poveri Mendicanti, ottenne anco facultà a questo
nuovo Magistrato, di rivedere i conti agli Spedalinghi
di tutti gli Spedali dello Stato Fiorentino, che non si
danno in titolo di perpetuo benefizio Ecclesiastico,
non sono annessi a qualche Religione; e sotto il di 17.
Ottobre di detto anno ne ottenne similmente l'appro-
vazione da Monsignor Andrea Buondelmonti Arcivesco-
vo di Firenze . E per havere con che alimentare detti
poveri Abbandonati, e mantenere questo nuovo Spedale
a lor benefizio ordinato (atteso che l’ entrate di det-
te due Compagnie del Bigallo, e della Misericordia
come sopra unite erano destinate ad opere pie,
piissima era questa da S. A. nuovamente principiata sot-
to di 17. Novembre seguente 1542.) per provvisione ot-
tenuta nel. Supremo Magistrato de' Consiglieri, uni la
detta Compagnia del Bigallo, e li suoi annessi sotto un
medesimo governo, e reggimento con il detto Spedale
de' poveri Abbandonati: con ordine, che tutti li be-
ni, e tutte le entrate di detta Compagnia si dovessero
custodire, et amministrare per i Governatori di detti Ab-
bandonati; e per tal fine somigliantemente providde, che
non si estraessino più i Capitani, che per governo di detta
Compagnia si solevano estrarre, ma ogni loro offizio, et
autorità s' intendesse trasferita nel detto nuovo Magi-
strato, con obbligo però di soddisfare interamente a
tutti gli annui carichi di detta Compagnia, e suoi an-
nessi, e che ogni avanzo sopra li detti carichi si con-
vertisse in benefizio, e mantenimento dello Spedale
degli Abbandonati,
XII. E perchè questi avanzi non erano bastanti a
tirare avanti quest' opera di carità, la quale per an-
dare assai moltiplicando il numero delli Abbandonati,
haveva bisogno di altro maggior sovvenimento, però sotto
di 18. Luglio 1543. procurò, et ottenne dal medesimo
Papa Paolo III. facultà per questo nuovo Magistrato di
poter pigliare, e convertire in sostentamento di detti
Tom. VII.
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