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VII. Questi Religiosi però, essendo scemati di nu¬
mero, e per conseguente mancati nella Regolare di-
sciplina, ed altresi separatisi dall’ubbidienza del Ge-
nerale dell' Ordine, costretti furono ad uscire di San
Barnaba nel 1506. dando cosi luogo a’Padri Carmeli-
tani Riformati, detti della Congregazione di Manto-
va, della quale abbiamo a lungo favellato e nelle Le-
zioni di Santa Maria Maggiore, e altrove, doven-
dosi però notare, che partiti gli Agostiniani, per mo-
do di Provvisione sino all' anno 1508. da' Consoli dell
Arte de' Medici, e Speziali vi fu messo ad ufiziare la
Chiesa D. Angiolo Monaco Valombrosano, che nel
1501. era Abate di S. Pancrazio, che tanto nota Fra
Mario Dolcini da Bologna Carmelitano, e Confessore
delle Monache di S. Barnaba, in una sua Relazione di
detto Monastero.
VIII. E perchè nella Feſta di S. Barnaba celebrata
in questo luogo con splendido apparato negli 11. di
Giugno veniva ad Offerta processionalmente la Signoria
con tutti i Magistrati, inalberando ad un pilastro del-
la Chiesa in tal giorno lo Stendardo tolto agli Areti-
ni nella riferita Battaglia, non debbo tralasciare di ram-
mentare la grazia, che leggesi in un Diario di Leo-
poldo del Migliore presso il Canonico Biscioni, e cre-
desi farta dal Santo Apostolo a Firenze nel 1412. av-
vegnachè alcuni Ribelli Fiorentini esiliati, e dimoran-
ti in Bologna, pensassero a servirsi dell' occasione di
questa Solennità per mandare a fil di spada la Signo-
ria, e ciò fatto, mutare, e riordinare a modo loro lo
Stato. Il che rivelato da Cionetto Bastari al Gonfa-
loniere Noferi Bischeri, non solamente andò salva la
Repubblica dalla minacciata congiura, ma in pena di
un si fatto, e temerario pensiero, molti colpevoli nello
stesso giorno ne pagarono il fio con la testa, ed al
suddetto Cionetto per gratitudine furono dalla Repub-
blica fatti amplissimi privilegi. E finalmente diremo
che la Chieſa di S. Barnaba, secondo il costume delle
Chieſe in Firenze più distinte avea il suo Spedale, leg
gen-