Full text: Quartiere di S. Giovanni (7)

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molo in Leopoldo del Migliore a pag. 206. , Trovò 
„riscontro (Suor Lucia) di gettarne il primo fonda- 
"mento sulle Case della Famiglia de Rosselli, li do- 
„ve si vede di presente situato, perchè possedute al- 
„lora da Francesco Rosselli Padre di tre Fanciulle di 
»oneſtissima vita, che con essa lei disposte si erano 
„a ritirarsi dal Mondo, che furono notate dipoi Don- 
"ne di una straordinaria bonta; Condiscese il Padre 
„a quella loro buona intenzione, la quale comecchè 
»portata avanti da spirito particolare del Cielo, si 
„vide in quell' istante dal venirsene all' atto, una co- 
»sa, che si stimò miracolo, perchè partitesi tre Mo- 
»nache da i loro Monasteri, una da quel di S. Ca- 
"terina di Pistoia, e due da Piacenza, senza saper 
„l'una dell' altrai, ne d' esser chiamate, nè meni co- 
„noscer Suor Lucia, vennero in Firenze per dargli 
» iſtruzione, e modo, col quale ella si doveva con- 
„tenere nell' atto di rinchiudervi le prime Monache, 
»il che segui principiato che fu di murare il Mona- 
stero nell' ultimo di Settembre del 1500. benedicen- 
„done la pietra un Fra Matteo Domenicano allora 
„Priore di S. Marco, con facoltà di Fra Giovacchi- 
„no Torriani Maestro Generale dell' Ordine,, Sin qui 
il Migliore, che tralasciò alcune particolari circostan- 
ze, le quali io trovo nel Sepoltuario di Stefano Ros- 
selli, che meglio non poteva esserne informato, come 
discendente da Francesco Rosselli padrone delle suddet- 
te Case: in primo luogo trovasi, che Suor Lucia com- 
prò per scudi 400. quel Terreno, su cui fabbricò il 
suo Monaſtero, inoltre sono nominate le due Monache 
di Piacenza, che appellavansi Suor Petrina, e, Suor 
Cosima, siccome le tre Figlie del suddetto Francesco 
Rosselli chiamaronsi in Religione Suor Fede, Suor Spe- 
ranza, e Suor Maria. Ma assai più coſe di cosi no- 
bil Monaſtero avremo a rammentare dipoi: giovando- 
mi qui per ora di dire alcunche de' meriti co'. Eioren- 
tini di S. Caterina, cui su dedicata questa Venerabil 
Casa, e Chiesa. 
II. E pri¬
	        
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