269
Arcivescovo di Firenze, e sottoscritto dal Vicario Ge-
nerale Antonio Benivieni nel di 25. di Settembre del
1589. tende tutto a fare limosine, non vi si dicendo
Ufizio nessuno, che però i primi Fratelli, che le det-
tero principio furono chiamati gli Uomini della Ca-
rità, che seguitano inoggi a professare, dando doti a
Fanciulle Nobili, tanto per maritarsi, quanto per mona-
carsi, o tenerle in serbo ne' Conventi, ill tutto deri-
vando da i grandi legati lasciati da' Benefattori; e qui mi
piace (di annoverarne i principali, come trovansi no-
tati ne i libri di ricordanze presso gli Ufiziali della
Compagnia, e sono al libro segnato C, a carte 112.
Paolo di Giovanni Federighi nel suo testamento
del 1523. adi 21. di Aprile, per rogito di Ser Bar-
tolommeo di Gio: di Paolo, lasciò alla Compagnia
di S. Michele Arcangelo della Madonna de'Ricci per
„ monacare nobili Fanciulle ne' Monasterj di Santa
Lucia, di S. Caterina da Siena, e della Crocetta
„ordinando, che si dia a ciascuna, dote di lir. 130.
„ Ottavio di Lorenzo Cappelli Nobile Fiorentino
fece testamento, e lasciò erede la Compagnia di. S.
Michele ne' Ricci con obbligo di dare doti a Fan-
ciulle, rogò Ser Filippo Giannetti 12. di Maggio
1640.„
„Per lascito di Paolo di Bartolommeo Bonagi Ci-
matore, ebbe la nostra Compagnia due mila scudi
per simile effetto di maritar Fanciulle nobili ec. Cosi
„ nel suo testamento rogato da Ser Gio: Batista di Lo-
renzo Giordani, 4. di Maggio 1569.
„ Donna Dianora di Lorenzo Paradisi, e moglie di
„Lionardo Deti lasciò alla nostra Compagnia quattro
„ mila scudi per tenere in serbo Fanciulle nobili Fio-
„rentine, di quelle, che per le poche sostanze, e
„mancamento de’ loto Genitori non avrebbero chi di
„loro tenesse cura: rogò Cammillo di Stefano Ciai
» 1608.
„Antonio di Alessandro de' Nobili Tesauriero del
"Granduca Cosimo I. lasciò alla nostra Compagnia,
"che