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Cristo, e si crede opera di Giorgio Vasari. Nè omet-
ter io debbo tre cose assai notevoli scopertesi nel ri-
facimento della Chiesa, o sivvero nello scavo fatto: e
primieramente si trovò il corpo del Canonico Fioren-
tino Niccolò Strozzi conservatosi incorrotto già da un
secolo, essendo egli morto nel 1654. come appare da
moderna lapida affissa alla parete; in secondo luogo si
scopersero le mura antiche della Chiesa con questa bella
particolarità, che si videro le Croci dipintevi in occasio-
ne della Sacra; e per fine si osservò quanto resti sotto
terra il Campanile, mentrechè vedesi un ordine di fi-
nestre, e di colonne del medesimo, esser rimase sepol-
to sotto il terreno.
VIII. Sulla Piazza della Chieſa, che viene verso
mezzodi, riſedè una volta la Università de' Linaiuoli in
un Palazzo antico, veggendovisi anche inoggi sulla Por-
ta nell' Architrave le Armi de’ Duchi d'Angiò Protet-
tori del Popolo Fiorentino; similmente l'Arme della.
Chiesa con le Chiavi, e quelle della Repubblica, e
della Università, che ha per divisa un S. Marco con.
Leone alato, e libro aperto; di presente in questa Ca-
sa si raduna la Congregazione de' Poveri di S. Gio: Ba-
tista. E finalmente noteremo il danno venuto alla Chie-
sa dal fuoco per due incendi orribili, il primo del
1304. per opera di Neri degli Abati, e l’altro nel
1601. che principiato in Mercato Vecchio, e spinto dal
vento giù per Calimala, scorse sino al secondo canto di
quella ricca strada, e li si arrestò per grazia di una,
Immagine di Maria sul detto Canto dipinta, sotto il
cui Tabernacolo furono messi a caratteri d’oro i se-
guenti Versi, composti da Gio: Batista Strozzi famoso
Poeta de' suoi tempi, e dicono:
ARSE, RVFPE, SPEZZO L'ORRIBIL FVOCO
FIN QVI VOLANDO, MA L'IMMAGIN PIA
OGNI POTER TRONCOLLI IN QVESTO LOCO.
Fine del Tomo VII.
AP¬