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giore di Santa Maria Vergine di Firenze, senza l'iag-
giunta del Bigallo; e lo Spedale è detto di Santa Ma-
ria del Bigallo, ma dopo all' averne preso la cura,
vien sempre, come si può credere, da esso cognomina-
ta del Bigallo, non se ne trovando che io sappia, al-
tra origine, o cagione. Questo Spedale sotto il gover-
no della Compagnia, andò sempre crescendo di entra-
te, e di beni lasciatili da diversi Benefattori, e com-
prati dalla medesima Compagnia; sicchè fu di grandis-
simo comodo, e benefizio a i poveri, essendo stato am-
pliato di Stanze per loro raccetto, di Chiesa, in cui
giornalmente si celebrava, e di Masserizie condecenti
per numero 30. letti che vi si teneano, cioè:
Nello Spedale degli Uomini
num. 12.
num. 6.
Nello Spedale delle Donne
Nello Spedale de Forestieri
num. 6.
Nella Stanza de’ Preti
num. 2.
Nella Stanza de' Romiti
num. 1.
Per uso de' Capitani della Compagnia num. 3.
X. Per lo ſpazio di 258. anni fu tenuto dalla Com-
pagnia con molta carità, e diligenza per uso de' Po-
veri sino all' anno 1503. che vi tornarono le Monache
di Casignano, oggi dette del Bigallo, nel modo che
segue appresso:
XI. Ritrovandosi l'anno 1503. il Monastero di) S.
Maria di Casignano Diocesi Fiesolana-, di Padronato
di Caſa Mozzi, in luogo solitario e tra Boschi di
già minacciante rovina, e non avendo il modo le Mo-
nache di detto Monaſtero di reſtaurarlo, li Vicarj di
Monsignor Arcivescovo di Firenze, e di Monsignor
Veſcovo di Fiesole, di consenso, et a petizione di det-
te Monache, di Conte di Giannozzo de' Mozzi unico
Padrone di detto Monastero, e de' Capitani allora in
Ifizio della Compagnia Padroni dello Spedale del Bi-
gallo, eressero il detto Spedale in benefizio Ecclesia-
stico, e Monastero Regolare, e li annessero il detto
Monaſtero di Casignano, havendo prima detti Capita-
ni dato, e conceduto a dette Monache il detto Spe-
dale