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ro per molti miracoli, sotto Innocenzio IV. nell' istesso
anno 1252. del suo glorioso Martirio sostenuto tra Co-
mo, e Milano per la dilatazione della Santa Fede, me-
ritò di essere annoverato nel Catalogo de' Santi sotto
nome di S. Pier Martire: cosi per continuata tradi-
zione di circa 500. anni ne corre sino al presente
pubblica la fama, et anco i libri più antichi della-
medesima Compagnia, che l’ingiuria del tempo, l’inon-
dazioni d'Arno non hanno totalmente laceri, e gua-
sti, affermano questo gran Santo esserne stato l' auto-
re e il principio. E l'istesso Oratorio da che passò
dalla Compagnia della Misericordia in questa del Bi-
gallo, nel modo che si vedrà poco appresso, ci rap-
preſenta sino oggi a perpetua memoria di si glorioso
Fondatore un' antica, e secondo que' tempi non me-
diocre pittura nella maggior facciata sulla Piazza di S.
Giovanni, rappresentante la più memoranda azione, che
egli operò nella nostra Città; cioè quando a que' nobili
Fiorentini da lui schierati per difendere la purità del-
la Santa Fede, con cui si viveva in Firenze, diede il
Gonfalone della Croce Vermiglia in campo bianco,
che sino al presente con molta venerazione si conserva
in Santa Maria Novella, con il quale su la Piazza di
Santa Felicita, e dalla Croce al Trebbio, come lar-
gamente raccontano l'Istorie Domenicane, ottennero
contro gli Eretici Manichei quelle due gran vittorie,
delle quali sin ora con due colonne erette dal Popolo
Fiorentino ne' detti due medesimi luoghi, dove furono
ottenute, si conserva gloriosa la ricordanza. E quan-
do con il segno della Santa Croce fece sparir di su-
bito il Demonio, che in forma visibile di un nero e
sfrenato Cavallo, velocemente correndo dalla- Via de
Ferravecchi alla Piazza di Mercato vecchio, dove era
il Santo a predicare, tentava di intimorire e sbara-
gliare il Popolo, che quasi senza numero vi era con-
gregato al solito per ascoltarlo, e cosi d’ impedire il
frutto della parola d' Iddio. Haveva veduto il Santo
Padre, e per ragione del suo offizio di generale Inqui-
sitore