E
NE XVI.
T
DELLE RELIQUIE.
Uanto di curiosità ha cagionato sin
ora questa Storia di Santa Maria del
Fiore, di altrettanta divozione sarà
come mi figuro, la seguente Lezio-
ne, nella quale si dovrà venire in co-
gnizione delle molte Reliquie, che
in ricchissime custodie si adorano
Metropolitana, e benchè non sieno
esa
rittori, i quali intorno ad esse hanno occu-
man
pato lo ſtudio, la penna, ed i torchj; tuttavolta a niu-
no, come dimostreremo, è riuscito di venirne intie-
ramente a capo, per la malagevolezza di rintracciare o
si voglia il numero, o le ricchezze, o i Personaggi,
che le donarono, o l’ età in cui pervennero, o final-
mente le solenni feste, colle quali da’ Fiorentini furono
ricevute nella loro Patria. E però facendomi dalle no-
tizie di chi ne scrisse, tralascerò di nominare quei, che
del racconto di qualcuna di tante Reliquie sparsero le
loro Istorie, e rammenterò i soli, che ce ne hanno da-
to copiosi Catalogi, e Relazioni diffuse, Ed il più
commendato tra questi è certamente Cosimo Minerbet-
ti Arcidiacono Fiorentino, dopo del quale viene l’Ar-
civescovo Piero Niccolini, poi Stefano Rosselli, un al¬
tro fu Leopoldo del Migliore, altro Francesco Cionacci,
siccome Lodovico Giamboni, e per ultimo il Dottor
Poggini Cappellano Fiorentino, e Maestro de’ Cherici.
II. Or premesso avendo i nomi di coloro, che di
cosi raro adorabile tesoro hanno per l'avanti trattato,
la mia prima, e principal premura esser deve, l’esami-
nare qui i meriti de' medesimi Scrittori, la cui traccia
per