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ce, ſul queſta si innalza la Pergamena, o Cuspide com-
poſta di otto porzioni di cono, le qualijvengonov al co¬
ſtituire una Piramide di marmo fermata di dentro da unlar-
matura lelcollegazione stupenda di derchi, di spiaggio-
ni, di ſtaffe di ferro; e di travi dircastagno. Quattro pali
di ferro paſſano nella Palla per una intelaiatura di bronzo,
alla quale è raccomandato un altro palo dil ferro, che
paſsa nella Croceralta di terra braccia 202. La Palla è di
piaſtra di rame compoſta dicotto pezzi collegatii insieme,
e di rame dorato è il Bottone, o Ciambella, cheoreg.
ge la Palla, ed acciocchè niuno creda ſuperflua tanta
copia di ferro, e di legno dispoſto nella, pergamena, de-
ve ſapere 3 che queſta Piramide ſoſtiene un peſo di libbre
7174. tra ferrol, e rame, come appare dal calcolo seguen-
te „ Il Bottone pesa libbre 1290. la Palla libbre 4804.
„e la Croce: libbre 1080. peso tanto più considerabile,
„ perchè retto in un' altezza di braccia 202.
VIII. Questa si alta Fabbrica rendeſi ancora più me-
morabile per la geloſia, che ne ha preſa il. Cielo, percuo¬
tendola sovente co fulmini, e mi piace di qui riportare
le più gravii percosse, che nelle lstorie Fiorentine sono
notate come segue ; 11492. 5. Aprile, venne una saetta,
„che rovinò gran parte della Pergamena, non senza
„presagio di que futuri mali, dice Amaddio Nicoluc-
ci, hchevennero dipoi alla Città, nella morte del
„magnifico Lorenzo de' Medici il vecchio,, ectreianni
dopo da parecchi Diarj si cava, che ne venne un' al-
tra, deggendosi cosi,, 1495. 9. di. Agosto, un fulmi-
ne ruppe una colonna della Lanterna,, e nel secolo
seguente di varj simili accidenti raccontasene uno ter-
ribile nel Diario nella Magliabechiana, come segue,
„1578. 3. Novembre a ore 11. fu uno stranissimo tem-
po, cascarono due fulmini sulla Cupola di Santa iMa-
ria del Fiore, con gran rovina di Marmi, nde i quali
uno, che caſcò ſul Canto: di Via de' Martelli, peſava
„libbre 800. ,ed iotto anni dopo ne callde um altrd
ne 28 di Agosto, che portò i rottami della c Lanterna fi¬
no in Borgo di S. Lorenzo, ma quello, iche fu strepito¬
sissimo