XXV
Sole, uopo è dire, che nel risarcimento fattosi del pa-
vimento nel ſopraddetto anno, si levaſse via dal suo
proprio punto il marmo, che dovea essere a tal fine
verso la Porta da tramontana, circa dove batteva il
raggio ſolare, che giuſta cili Villani, entrava da un foro
della lanterna. Questo Cerchio è pure circondato da un
altro circolo assai maggiore, che ha i segni del Zodiaco,
ed i seguenti versi molto consumati:
Huc weniant quicumque, volunt miranda videre
Et videant que wisa valent pro iure placere
Florida cunctorum Florentia prompta bonorum
Hoc opus impletum petiit pro signa polorum.
. . . . .).
.. .. . . . . . . . . . . . .
Imai pavimenti perbibent insignia Templi.
Altri versi leggevansi in tre strisce di marmo, che
dalle due Colonne più vicine alla Porta di mezzo si
estendono verso l'Altar maggiore, formando un quadra-
to per ogni lato largo braccia otto, e benchè poco vi si
legga, dicevano come appresso:
Quam superat Domus hec tum vates ipse Johannes,
Famosum Templum similis, Domus est sibi nulla
Destruet hanc ignis cum secula cuncta peribunt.
Ed io credo, che l' Autore di questi versi volesse imi¬
tare Ovidio, dove dice in lode di Lucrezio cosi:
Carmina sublimis tum sunt peritura Lucreti
Exitium terris cum dabit una dies.
E circa al suddetto marmo leggasi l'erudito libro del P.
Lionardo Ximenes scritto sopra lo Gnomone Fiorentino, do-
ve alla pag. 17. riporta belle congetture per crederlo an-
tichiſsimo, e sino dall'anno 1048. collocatovisi per industria,
eiſapere di Stiozzo Strozzi grand' Aſtrologo, morto nel
1052. e benchè inoggi questo marmo sia assai logoro,
qui ne dò una copia. Avvi ancora in questo pavimen-
to quasi appiè dell' Altare di Santa Maria Maddalena un
tondo di porsido chiuso da un gran cerchio di marmi
di varj colori, l'uſo del quale si dirà più sotto.
II. Frattanto non è da tralasciarsi d’ osservare un
grande spazio ottangolare nel pavimento, appunto nel
Nom. V.
cen-