247
Z
XXI.
DELLA CHIESADI SAN CLEMENTE
DELLE MONACHE AGOSTINIANE II.
Uriose certamente non men, che utili
son le vicende di San Clemente, le
quali abbiamo rammentate finora, e
perciò non indegne a mio credere
della noſtra osservazione ſaranno pa-
recchie altre, che qui debbo arroge¬
re alle già dette. Imperciocchè se
quelle ci fan vedere opportunamente i nomi decorosi,
e la insigne pietà degli antichi Fiorentini, queste, che
siamo per riferire, ci daranno eziandio lume per rav-
vifare nuovi religiosi Istituti fioriti in questo Conven-
to, ed inoltre abbondanre materia, onde illustrare vie-
più le Famiglie de Medici, degli Strozzi, Scala, e
per tal guisa molte altre. E facendomi dalle Cano-
nichesse di Ancona, che nel. 1513. troviamo entrate
in S. Clemente, ne accennerò qui l' origine, che fu
lo zelo di Papa Leon X. di Caſa Medici, Principe aſ-
ſai portato a moltiplicare i Chiostri delle Sacre Ver¬
gini, e maſsimamente nella ſua Patria, dove quattro se
ne annoverano da lui fondati. Leone adunque già appie-
no informato della santità delle suddette Canonichesse,
e desideroso di mettere un somigliante istitutol in Fi¬
renze, nel spedi il Brève dato in Roma nel 1513. anno
1. del suo Pontificato; dando in esso non solo la facoltà
a 4. di dette Religiose di passare da Ancona a Firenze,
ma loro concedeva il Convento, o piuttosto Spedale
di S. Clemente de Tavolaccini, ed i nomi delle Mo-
nache destinate al viaggio , e da i Fiorentini orrevol-
mente ricevute sono di Suor Angelica Abbadessa,
Suor