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„Si fa manifesto qualmente i suddetti beni l'anno
1482. sotto il di 20. di Settembre lo Spedale degli
„Innocenti dette, e vendè a vita, et a linea mascu-
„lina a Niccolò d'Antonio di Niccolò Martelli per
„prezzo di fiorini 100. e per ogni anno un Cero di
„libbre 2. con obbligo di spendervi 300. fiorini, e
„liberare la Casa dalli Eredi di Francesco degli Al¬
„bizzi; e di Ser Buonaguida, come ne appare Contrat-
„to rogato da Ser Antonio da Romena.
„E atteso che detti beni pervennero in Giovanni
di detto Niccolò per vigore di lodo fra Michele da
una parte, e detto Giovanni dall' altra l’ anno 1489.
E atteso poi che morto Giovanni detto, Maria Fio-
retta sua mogliei, e figlia di Lorenzo di Buonaccor-
„ ſo Pitti, e Gio: degli Albizzi, e Domenico di Gi-
rolamo Martelli, i come Procuratori dopo la morte
di detto Giovanni venderono detti beni, e ragioni
"sua, e di tutti gli Eredi a Mess. Giuliano de Ri-
casoli comprante per se , e per i suoi Eredi per
prezzo di fiorini 500. con patto, che detti Vendito-
„ri fossero tenuti pagare allo Spedale suddetto le 2.
libbre di Cera, e che dopo la morte di Mess. Giu-
„liano infra 10. anni prossimi fosse lecito agli Eredi
di Giovanni Martelli di ricondurre detti Beni, pa-
gandone detto prezzo, e miglioramenti, i quali non
passino la somma di scudi 60. Et in caso che detti
beni innanzi, o dopo la morte di Mess. Giuliano
fossino ricevuti dagli Eredi di detto Giovanni, e li
„riconducessino al detto Spedale, che gli Eredi di det-
"to Giovanni fossino obbligati pagare a Mess. Giulia¬
„no scudi 500. come ne appare Contratto per mano
„di Ser Domenico Buciantini.
„E atteso che poi l' anno 1536. in di 15. di Set-
tembre detto Meſs. Giuliano riservatosi in vita sua i
„frutti di detti beni, donò a Mess. Gio. Batista suo
„nipote detti beni, e dopo lui a Piero suo fratello
e ſuoi figli legittimi, e naturali per linea masculi-
„na, e dopo quelli a' Figli di Piero di Piero de' Ri-
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