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treremo, e però proseguendo il nostro viaggio per la
Chieſa, incontreremo la Cappella de' Ciai paſſata a i Si-
gnori Marchesi Ridolfi, nella quale vedesi un' Ancona
con alcuni Santi di maniera antica. All' Altareo ap¬
presſo è da considerarsi l' Adorazione de' Magi dipinta
da Girolamo Macchietti, di bellissima maniera con buon
rilievo, vago colorito, e teste ben intese, e con giu-
dizio ordinate: fece egli questa dipintura alla Famiglia
de' Marchesi della Stufa, in antico chiamati de’ Lotte-
ringhi, e questa Cappella fu rinnovata nel 1558. da
Neri di Lodovico della Stufa. Nè debbo tacere, che
pe' meriti antichi, che avea colla Chiesa di San Lo-
renzo questa illustre Famiglia, e specialmente per pa-
recchie Case da essa donate a detta Chiesa per l’in-
grandimento della Piazza, e del nuovo Tempio, le fu
conceduto per far la Cappella il luogo a sinistra più
vicino all' Altar, maggiore
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VII. E giunti già alla Cappella maggiore, che è
Padronato del ramo principale de' Medici, non ci
dispiaccia di vedere tolte via in occasione di dover
fare alcuni archi, ed altri risarcimenti, le pitture, che
tutta adornavano la Tribuna, fatte da Jacopo da Pon-
tormo, il quale con maniera non lodata , giusta la
censura di Raffaello Borghini, vi avea colorito le Isto¬
rie del Diluvio, e della Resurrezione universale, nel-
le quali egli vi ſpeſe undici anni, e avanti che le a-
veſſe del tutto finite si mori, onde rimaſa l’ opera im-
perfetta, toccò a finirla al Bronzino il vecchio, che
dalla facciata del Diluvio a basso vi fece molti ignu-
di, e dall' altra banda dipinse alcune figure, e nelle
finestre un San Lorenzo sulla graticola con fanciulli
intorno, e a manritta del Santo il ritratto del Pon-
tormo, ma per non essere state dipinture, che per l'
invenzione, per la disposizione, o per il colorito vales-
ſero molto, una tal perdita non è da piagnersi : A ppiè
di questo Altare per dar lume a i sotterranei sonovi tre
tondi con grata di bronzo, i quali uniti a lapida di
porfido, di serpentino, e di altri marmi con l' arme
de