162
Abate Dott. Gio: Lami Teologo Imperiale, e Custo-
de della predetta Libreria al Codice 18. scanzia O 3.
Netizie sopra S. Andrea Corsini, e dice come segue,,
„Adi 12. di Maggio 1440. in Venerdi, si lo trovai
(8. Andrea) in su la porta del Carmino con gran-
„de moltitudine di gente armata, e lo domandai
quel, che voleva dire quello, e egli mi rispuose, e
disse, che andava alla guardia della Città, e si mi
disse, vieni meco, e io andavo, e menommi alla.
Piazza de' Signori, e in ſulla piazza ſi vi era San,
Gio: Batiſta con molta gente, e ſalutaronsi insieme,
e poi andammo in S. Liparata, e giunti che noi vi
„fummo, usci fuori S. Pietro, e il Pastore S. Zano-
„bi, e io lo domandai, che vuol dir questo con tan-
»ta gente armata? riſpuose, vanno a dare spaccio a
queste fortune ,, il reſto si darà nella Storia della
Chiesa del Carmine.
XIV. L' altra festa fu letteraria, e leggesi pure nel
soprallodato Codice alla pag. undici, come segue: ,,
„Haveva la Città di Firenze più anni continovamen-
„ te ricevuto assai passioni, e molestie per le continue
„guerre havute con Filippo Maria Duca di Milano,
„e di quelle non era ancora del tutto fuora, quando
„per consolazione degli animi afflitti, Messer Batista.
„ degli Alberti, e Piero di Cosimo de’ Medici huo-
„mini prudenti, amatori esaltatori della lor Patria,
„meſſono innanzi a' providi Ufiziali dello Studio,
„che in quel tempo erano, che dovessin far bandire,
„che qualunque studioso volesse suo ingegno operare,
volgarmente, in qualunque genere di versi nel trat-
„tare della vera amicizia, quelli fossino tenuti dal di
„ del trionfale bando, mandato che fu a di 6. d' Ot-
„tobre 1441. per insino a tutto il di di S. Luca, che
viene a di 18. detto, avere data sua opera suggellata
„a loro Notai. E fatto questo, detti Ufficiali avesso-
„no a deputare un luogo pubblico, dove ciascuno suo
„detto recitaſse . E per più degno elessono S. Maria
„ del Fiore . E perchè ciascuno suo intelletto
più effi-
5 ca¬