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linea Reale de' Medici, e passato essendo il Granduca-
to di Toſcana nella Reale Caſa di Lorena, toccò a-
Fiorentini la bella sorte di aprire le Porte di Firenze
a Franceſco di Lorena, ed a Tereſa Auſtriaca nuovi
Sovrani di quella Toscana, che settecento anni sono
era ſtata signoreggiata da' famosi Principi di Lorena
per mezzo de' maritaggi de i due Goffredi uno con la
Contessa Beatrice, e con Matilde l' altro, fatti Signori
d'una notabile porzione di questa felice Provincia. Il
fauſto giorno adunque di tal glorioso, e lieto avvenimen-
to fu il di 20. di Gennaio 1738. nel quale entrarono
gli Auguſti Spoſi: la quantità degli Archi, de’ Trofei,
delle Statue, delle Pitture, e Prospettive innalzate per
ogni dove, raddoppiarono la bellezza delle Contrade,
e Piazze di Firenze. Ma l' apparato della Metropoli-
tana riscosse universalmente da tutti le maraviglie, av-
vegnachè avendo tutte le Città dello Stato contribuiti
i loro più ricchi arazzi, e drappi, videsi l’ampiezza
delle pareti di si vaſto Tempio non solo riccamente
veſtita, ma col disegno dell' Architetto Bernardino Ciu¬
rini con tanta copia di ceri illuminata, che il river¬
bero dell' oro, e dell' argento gareggiando co i lumi,
i Sovrani nell' ingresso videro sparire la notte. E su
questo fine mi sarà permesso di pregare a' nostri Au-
gusti Principi la conservazione, ed aumento di quelle
benedizioni, che facile è il persuaderci, che nell'ingresso
di noſtra Cattedrale essi ricevessero dal Beato Stefano IX.
della Caſa di Lorena, le cui ceneri quivi riposano;
giuſta la comune asserzione degli Scrittori.
XIII. Ed alle suddette Feste sacre, e profane mi si
conceda aggiugnerne due altre, che io mi sono avve-
nuto a trovare dopo avere terminato queste Lezioni,
e la prima è una feſta più celeste, che terrena, registrata
nell' autentica deposizione, che fece di sue visioni Gio-
vanni Dazzi favorito dal S. Veſcovo Andrea nel 1440.
con replicate apparizioni, e leggesi questa nel Catalo-
go de i Codici Manoscritti della Biblioteca Riccardiana
dato alle stampe con belle, ed erudite note dal Sig.
Aba¬