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„il Cardinal Giulio Arcivescovo d' essa era secondo la
„carne suo cugino, si dispuose a creare essi Cano-
"nici, suoi, e della Sede Apostolica Notari, quelli, che
„oggi volgarmente Protonotarj si appellano, conce-
„dendo loro, che in vece delle Cotte, e dell’ Almuc-
„ce, che uſavano prima, per l'avvenire cosi in Co-
ro, come in processioni, esequie, ed altri atti, do-
vessero portare Roccetto, Cappa, et Abito secondo
„i suoi Notarj portavano, godendo di tutti que' pri-
„vilegj, ed onori, de i quali essi godevano, eziandio
„ancorchè fossero de' Partecipanti, dando loro oltre
„ di più autorità, cioè a tutto il Capitolo intero in-
„sieme, di poter creare Notarj, e legittimare bastardi.
Nè dentro questi spazj si contentò di star ristretta
„ la liberalita di Leone, ma conoscendo ottimamente
„a mantenere l’Ecclesiastica dignità, quanto detragga
,il mancare degli opportuni bisogni, essendo le pre-
„bende de' Canonici scarse, e leggier molto, quelle
„ volle allargare, e come Iddio, e la sua pieta gli
„dettò, concedè alla detta Chiesa, a’ Canonici, e al Ca-
pitolo, oltre quelli, che haveano, tanti benefizj in
Prato, in Piſtoia, in Arezzo, et in Firenze istessa
„ che facendo allora la rendita di presso a 1200. scu-
„di, paſsa hoggi quel che se ne cava il pregio di 4.
mila. Parti poscia Leone di Firenze il diciannovesimo
di Febbraio, havendo a sette Altari di Santa Maria
„del Fiore lasciato per certi giorni quelle Indulgenze
„che hanno nel tempo della Quaresima le sette Chie-
„ſe di Roma., Sin qui Scipione Ammirato, che ha
tralaſciato il Ponte dalla Porta maggiore della Chiesa
sino al Coro alto 2. braccia, che per comodo del Pa-
pa fecero fare gli Operai; ed ha pure taciuto, che nel-
la ſteſſa Chieſa dichiarò Conti Palatini i tre primi Ufi-
ziali della Repubblica, e loro descendenti. E circa al
Capitolo omise di notare un altro dono, che fece il
Papa a' Canonici, piccola cosa per vero dire, ma
viepiù denotante la benevolenza di Leone verso la no-
stra Cattedrale, e furono tre Leoncini mandati prima
di