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generale posso affermare ch' ella è-condotta con di¬
ligenza. E come l’occhio si arrestò di leggeri sulla
ſigura di Regolo, mi parve lavoro di grande stu-
dio il gruppo della moglie e dei due figliuoli che
lo han seguito fino al limitare del ponte di dove per
uno schifo scenderà nel vascello che dee ricondurlo
a Cartagine. E certo il dolore della consorte la qua¬
le abbandonate le membra si appoggia con la sini¬
stra alla spalla di lui, è cosi bene ritratto in istam¬
pa, che io tarderei a dire che potesse ritrarsi me¬
glio. Questo io dico che l’angoscia che la prème af¬
fannosa le sta dipinta sul viso per modo che ve¬
derla e non dolersi con essa, non è possibile. Quan¬
ti affetti non si compongono nei lineamenti di Rego¬
lo! A lui traspare nel volto il contrasto che fanno
nell’ animo suo l’orgoglio di un forte proponimento
e le voci della natura che ne assalgono la costanza.
E alla sicurezza di trionfare l’istinto della propria
conservazione è congiunta la coscienza di quello sfor¬
zo sopra l’ordinaria sofferenza degli uomini che ha da
costare il trionfo - Sono a sinistra di chi guarda le
mura della città che si stendono dal dinanzi al fon¬
do del quadro per linea retta, oltre le quali sor¬
gono belle e magnifiche masse di grandiosi edifizi.
E quivi è da osservare quanto le une e le altre sia¬
no ben degradate di luce, cosicchè lo allontanarsi
di esse è di evidenza mirabile. Anche mi parve as¬
sai ben toccato il campo, ritratte con grande arti¬
fizio quelle nuvole rare e vaporose, che non direi o¬
scurare, ma annebbiare il cielo. Non minore-è l’arti¬
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Sezione II.