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persone inerti, nei vestiti poveri, nelle parti sim¬
metricamente piramidate . A questo ultimo es¬
tremo guardando lo scrittore tedesco gli parve do¬
vere adoperare come colui che volendo ridrizzare una
verga la piega fortemente dal lato opposto alla cur¬
vatura . Male però diresse ai Riepenhausen le sue
rampogne, poichè in questo dipinto ei seppero te¬
nersi lontani da ambedue quegli eccessi. Di che mi
è testimonio la figura del papa di espressione la più
efficace di quante formano la composizione ; nella
quale è dipinto con mirabile evidenza un'animo no¬
bilissimo che le vicende e la maturità degli anni
aveano composto a fermezza nei casi avversi, a mo¬
derazione nei prosperi. E tale ei fu veramente; nato
figlio di un servo, ricevuto per carità in un conven¬
to, innalzato per l’ingegno e pei costumi al grado di
abate, accusato dai monaci, creato vescovo cardinale
legato nella Norvegia dal papa, salito sulla prima
cattedra della cristianità , mostrò la fermezza dell' a¬
nimo allorchè costrinse con le censure i romani ad
abbandonare il famoso Arnaldo da Brescia animoso
suscitatore di novità politiche e religiose ; mostrò la
moderazione, e non pur la moderazione, ma la pietà,
allorchè impetrando da Federico la libertà di due¬
cento prigioni, cessò le lagrime delle madri e delle
spose romane, inconsolabili nel pericolo dei congiun¬
ti. Meno espressivo è l’imperatore; ma la calma nella
quale è ritratto, benchè rara e difficile in un giovine
di trentaquattro anni, non disconviene al capo dello
imperio, non disconviene a Federico, che sino dalla