Full text: Volume (3)

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mi ciascuuo aver dovuto comprendere agevolmente 
quale ne sia la distribuzione e la composizione. Quan¬ 
to a che io convengo nella sentenza di quelli che han¬ 
no giudicate chiari e semplici gli agruppamenti delle 
figure, giustamente scelti i partiti e bene ordinate 
le corrispondenze delle mosse, l'azion principale evi¬ 
dentissima. Solo alcuni sottili riprenditori delle ope¬ 
re altrui hanno notato, che il cavallo di Ottone di 
Wittelsbach, anzi che partecipare all' andamento del 
corteggio imperiale , sembra prendere una direzione 
obliqua dall' altro lato . Del che non veggono la ra 
gione, mostrando per lo contrario quel condottiero 
voler seguire dappresso l’imperatore, e combattere al 
fianco suo . Ancora quanto lodano le larghe e qua¬ 
drate forme del cavallo di Federico, tanto si dolgo¬ 
no che quello di Adriano sia cosi situato che non ne 
appaiano ai riguardanti le gambe. Per quello 
che è del disegno possono gli artefici rallegrarsi che 
i lor censori lo affermano assai lodevole per corre¬ 
zione e severità ; lode che là dove non ha eccezione 
suole essere qualità principale dello stile migliore. Ne 
meno si appagano della fedeltà del costume, c della 
verità delle architetture ritratte; se non che al primo 
stimano contrastare la tiara del papa, che innanzi 
Bonifacio ottavo soleva ayere una corona sola, non 
due ; e tra i fabricati trovano che la facciata di S. 
Pietro dovesse avere anzi che tre, cinque porte, sicco¬ 
me è chiaro che avea, in quella tavola che Giovanni 
Ciampini desunse da un codice di Tiberio Alfarano 
Queste non sono macchie, sono ombre, che io ricor¬
	        
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