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corresse Vaillant (1), e Paciaudi (2), che crederono
denotare il bue la colonia, ed il lione la ferocia dei
popoli mitigata dalla deduzione della medesima, ti-
rando il senso , e l'interpetrazione d' un passo di
Paolino. Lo stesso Vaillant, che cosi stranamente a¬
veva interpretata la medaglia di Viminacio, non sò
come trovando (3) un lione nel rovescio di un altro
nummo di Filippo il giovane battuto da Deulto città
della Tracia , senza alcun altro indizio, lo creda de¬
notante la legione IIII. Flavia, appoggiando la sua
opinione al riflettere che fa esser stata quella colonia
dedotta da Vespasiano, che scrisse quella legione la
quale aveva per insegna il lione . Non pensò quel
numografo che Dione lasciò scritto aver Vespasiano
assoldata quella legione nella Siria dove. l’aveva de¬
stinata , e non in Tracia dove non sò esservisi mai
portata. La moneta di Viminacio di sopra citata mi
fa conoscere, che Gordiano nel fondare quella colo¬
nia mandò colà le due legioni VII. e IV. Flavia in
memoria di qual cosa fù battuto quel nummo. L’in¬
segna del lione non fù già privativa di questa sola
legione , ma l’avevano altre ancora, cioè la XIII.
Gemina (4), la XVI. (5), e la coorte VI. de’ preto¬
riani (6).
(2) Gori Symbol.Floren.T.III.p.233.
(1) Colon. II.
(4) Cimel. Vindob. I. p. 68. Ard-
(3) Colon. II. p. 188.
nino p. 849. Vaillant Imp. II. p. 360.
(6) Vailant Imp. II.p.351.
(5) Begero Thes. Brand.II.p.538.