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un dipinto delle furie di Oreste dello antico Teodoro, ri¬
cordato da Plinio.
Agli storici vuole giudicarsi un’ altorilievo di trè fi¬
gure, in una delle quali è maestrevolmente ritratto Trajano.
Anche in questa tavola è impresso quel carattere di gran¬
diosa solidità per la quale sembrava questo principe disfi¬
dare la potenza degli elementi e del tempo, o quando so¬
pra un solo masso di marmo posava tutto intiero l'arco
di Ancona, o quando ergeva quella sua immensa colonna
nel foro . E in questo foro che sappiamo essere stato tut-
to circondato da portici con volte di bronzo potè essere
allogata la tavola . Apollodoro che il costrusse era buon
giudice dell’ arte ; e in questa fiorivano i due Zenoni di
Atti, e di Stasi , e Antioco di Atene, e altri li quali non
dico che lavorassero nè monumenti per lui eretti, ma te¬
neyano l’arte in reputazione , mentre a Roma si studiava-
no gli scultori di imitare i greci capolavori, alla cui ec¬
cellenza per giudizio universale se non poterono aggiun¬
gere quanto alla purità del disegno , non lasciarono di con¬
seguirla nella eleganza e nel finimento delle opere .
Cosi ammiriamo frà bassorilievi acquistati quelli trè
diornato che affermano eziandio provvenire dal foro Tra¬
jano : Due ricchi di putti, ed altri ornamenti, uno riccc
di soli fogliami e rosoni , di quel carattere che è esclusi¬
vamente proprio degli ornati romani . Assai ragionevol-
mente fù detto dallo Uggeri in quello che dichiarò una
tavola cronologica ornamentale nelle effemeridi , come la
vegetazione ricca di questo suolo romano fosse il tipo d'
onde tolsero gli ornati loro , come i greci li tolsero dalle
gracili produzioni di un suolo arido e sassoso . Di queste
tavole come bellissime , due ne pubblicò l’ Uggeri stesso
nel volume degli ornamenti.
ISCRIZIONI
Delle iscrizioni lapidarie niente altro diremo, se non
che molte sono ricche per consolati che fermano, per le