Full text: Inghirami, Francesco: L'Imp. e Reale Palazzo Pitti

lo Zelo. Le altre due furono scolpite da Domenico fra¬ 
tello del mentovato Pieratti. Sono di diaspro sicilia¬ 
no le fontane che vedonsi fr le coloune, ove Lodo¬ 
vico Salveiti scolpi alcuni putti, che, sostengono, le 
dicasa Medici, e della Rovere . 
Allato all' ingresso della mentovata grotta souo¬ 
due nicchioni con altre due fonti, all imbasamen¬ 
to di due gruppi di statue; nuo dei quali è An¬ 
teo stretto da Ercole, mediocre copia di Buon mo¬ 
dello greoo, l'altra è del moribondo Patroclo soste¬ 
nuto da Menelao ': gruppo mirabile nel suo esse¬ 
re antico, ma ora mal concio dai restauri, che vi¬ 
sono in gran copia. L'atrio da levante ha una statua 
d'Ercole copia del Farnesiano, che fu di. Glico¬ 
ne: qui pero si legge il nome di Lisippo; ma l'es 
ser copia non ce lo fa auribuire a quel, Lisippo sa¬ 
moso, privilegiato pe' ritratti d' Alessandro, e che¬ 
operò solo in bronzi. Forse fu copia, di altra il cu 
artefice ebbe tal nome, o chi la copiò nominavasi pure 
Lisippo. Sotto la statua d'Ercole su faua effigiare da 
M. Luca Pitti una famosa mula, che avea portati per 
la fabbrica gran pietrami, come indica l'iscrizione 
Nella nicchia opposta dell'atrio sta Ercole, che supera 
il Cerbero : statua di poco merito per i restauri, 
meuo che nel torso, ch' è di bello antico. 
ln questo cortile sono state date auperbe feste, 
au de 
2 Vuconti, Mus. P. Clen, To 
Fieate andes e men
	        
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