Full text: Bianchi, Giuseppe: Ragguaglio delle antichità e rarità che si conservano nella Galleria Mediceo-Imperiale di Firenze

DESCRIZIONE 
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poco meno che invisibili riscontri, i quali a 
sbaglio restar sottoposti non ponno. E perchè tra 
Porfidi destinati per l'accennato altare vi erano due 
altre colonne alquanto più grosse, ma non intere, 
che nella parte ove posar deono sulla base, chiama- 
ta come si è detto Imoscapo, teneano intagliati li 
seguenti caratteri II. I. Piedi dieci, il Gentiluomo 
suddetto raddoppiò le diligenze nel ritrovare la 
proporzione della maggior grossezza di esse, e rin- 
venutala esattissima, non lasciò più luogo da dubita- 
re, che la vera misura del piede greco, è un poco 
più lunga di quella portata dal Bossio, e alquanto 
più corta dell' altra delineata dallo Scamozzi; e ciò, 
com’ egli credette, non per errore della loro capaci- 
tà, ma per difetto indispensabile della carta. Se si 
consideri poi, che la colonna, in cui la misura è re- 
plicata più volte, non può patire niuna alterazione o 
dal tempo, o dal lungo uso, come può succedere 
in ogni altra figura segnata una sola volta eziandio in 
pietra durissima, ne viene indubitata riprova, che la 
vera misura dell'antico piede usato da' Greci esser 
dee quella di sopra assegnata. 
Dopo questa forse non del tutto inutile digressio- 
ne, entriamo nella Gallería, e fermiamoci alquanto 
nel vestibulo, o come noi volgarmente diciamo ri- 
cetto. In esso si vedono non poche statue di varia 
proporzione, molti busti con teste, e molte teste 
senza busto, bassirilievi, sarcofagi, sepolcri, urne, 
inscrizioni, e per dire tutto in poche parole molti 
e molti frammenti di scultura etrusca, greca, e 
romana; i quali se ben portano seco le ammirabili 
vestigia della maestosa antichità, nondimeno fu giu- 
dicato convenevole di separarli dagli altri monumen- 
ti antichi della Galleria, ed unirli, o per meglio dire, 
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