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di Agnolo Salvini per murarvi un Monastero con ob¬
bligo alle Suore , che ivi viveranno, di dare a Santa
Maria Nuova ogni anno quattro libbre di cera, e di
mettere sulla Porta la gruccia, arme dello Spedale
co i quali patti avendo Donna Elisabetta preso possesso
del luogo negli 11. di Ottobre del 1518. principiò a
fabbricare il suo Convento, nel quale, terminato che
fu, chiamò in suo aiuto per dare il buon ordine al
Monastero due altre pie donne appellate Donna Bea-
trice Deti, e Donna Francesca da Fivizano. E venen-
do ora alle ragioni favorevoli a Monsignor Lionardo
Buonafede, sono la sua arme di sei Monti con sopra
un toro rampante, che si vede e sulla porta della Chie-
sa, e lungo il muro del Convento dalla banda delle mu-
ra della Città, e perchè non vi potesse giammai esser¬
vi dubbio, che egli ne fusse il Fondatore, sotto l’ar-
me leggesi incisa in macigno questa parola Fundatori.
E per vero dire egli nel Contratto del sopraccennato
livello trovasi, che era Spedalingo di S. Maria Nuova
inoltre egli medesimo a sue spese promovendo questo
nuovo Istituto, fabbricò loro la Chiesa di S. Giusep¬
pe, ed eziandio da Valentuomini fece dipignere le ta-
vole degli Altari, che poscia osserveremo. E però io
riflettendo a tanti benefizi di questo insigne Prelato, con¬
getturo, che la Fondatrice Elisabetta con le sue Mona-
che non meno umile, che grata al Buonafede, si spo-
gliasse volentieri del titolo di Fondatrice, cedendolo
a Monsignor Lionardo, alla cui perpetua memoria
ella mise quelle armi, e la Iscrizione FVNDATORI
Ma prima che ragioniamo della partenza loro dalla
Porta a Pinti, debbo qui rammentare un viaggetto; che
fecero alquante di queste Monache nell' anno 1525. an-
no per malizia del Seminatore della zizania si turbo¬
lento al Monastero di San Giuseppe, che poco mancò
che non accadesse la sua totale rovina. Imperciocchè
entratovi lo spirito della discordia, il novello Con¬
vento per dispareri nella vera intelligenza della Regola
si divise in due fazioni, delle quali capo era la Badessa
Suor