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la Porta un'arme di marmo del Duca Cosimo fatta
dal celebre Scultore Pierino da Vinci, e molto lodata
dal Vasari nella vita del Tribolo con le parole seguen-
ti „ Dettegli poi a fare (cioè al Vinci ) un Mazzoc¬
„ chio Ducale di pietra sopra un'arme di palle, per
„ Messer Pier Francesco Riccio Maggiordomo del Du¬
„ ca, ed egli lo fece con due putti, i quali intreccian¬
„ dosi le gambe insieme, tengono il mazzocchio in
mano, e lo pongono sopra l'arme, la quale è posta
„ sopra la porta di una casa, che allora teneva il
„Maggiordomo. „ E qui di passaggio è da notarsi col
Signor Manni, che Mazzocchio preso per corona è una
voce da aggiugnersi nel Vocabolario della Crusca, co¬
mecchè vien fiancheggiata da varj, e buoni esempj.
II. La nuova Chiesa di questi Canonici è assai pic¬
cola, non avendo, che tre Cappelle, la prima delle
quali all'entrare a manritta è dedicata al Santo Re di
Francia Luigi effigiato più alto del naturale da Livio
Meus, che lo dipinse vestito di acciaio. Dirimpetto a
questa viene la Cappella di Sant' Antonio, ove si ve-
de una copia del tanto famoso quadro di Niccolò Mi¬
gnard. All'Altar maggiore un bravo pennello, ma i¬
gnoto a noi, figurò Maria col Bambino Gesù, ed appiè
i Santi Antonio, ed Agostino, e la consacrazione del-
la Chieſa dal Giamboni nel suo Diario è notata agli
11. di Giugno, ma tralasciò il nome del Vescovo, che
ne fece la Sacra, e fu Monsignor Lodovico Serristori
nell' anno 1555. E passando nel giardino vi è da con-
siderarsi un incontro di Rebecca col servo di Abramo,
Pittura fatta a fresco da Monsù lersonico nel 1751.
essendo assai lodata e per la disposizione delle figure,
e per la loro buona attitudine.
III. Ma perchè il Monaſtero, e la Chiesa sono tra due
famose strade, non credo, che disdicà in grazia di cosi
ragguardevoli luoghi favellare qui di Gualfonda, e della
Cittadella detta inoggi di San Giovan Batista, che a-
mendue pongono in mezzo questi Religiosi. E prin¬
cipiando dalla Fortezza noteremo una maraviglia con¬
side¬