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mancata essendo, la Cappella ritornò a i Padroni del¬
la Chieſa, e benchè sia ſtato dato di bianco all' arme
loro collocata nell' arco della Cappella, alcunchè si sco¬
pre inoggi del contorno dell' arme, che è di pietra,
e dalla sbarra attraverso, con un giglio al di sopra,
che appunto era l’ arme de' Giunti. Mancano altresi
alcuni Sepolcri degl' Imperatori delle Potenze, o siv-
vero delle Allegrezze popolari della Città di Firenze,
e di questi Imperatori, nel rifarsi il Pavimento da i
Torrigiani, ne fu trovato uno in Cassa vestito alla
Franzeſe con giuſtacuore, e parrucca nera, e spa-
done accanto; un altro di questi sepolcri parimente
vedevasi nella Cappella de’ Giunti, ed uno di macigno
ne rimane visibile nella facciata al di fuori a manrit¬
ta, quasi a fiori di terra alla parete, nel quale legge¬
vasi già la seguente Iscrizione con arme avente sei
Monti, ed una sega a traverso.
IMPERATOR EGO VICI PROELIANDO LAPIDIBVS
MDIXXXXIV.
Entrando ora nella Chieſa, a manritta troveremo la
Cappella di S. Giuseppe, sul di cui Altare nello sfon-
do della tavola vedesi l'immagine del Santo col bam-
bino Gesù nelle braccia, avendovi un moderno Pitto¬
re dipinto a i lati S. Francesco di Sales, e S. Teresa.
Dirimpetto a questa Cappella avvi quella della Santissi¬
ma Nunziata tenuta in gran venerazione, creden-
dosi da molti intendenti della Pittura, che ella sia una
di quelle tavole di Pietro Cavallini Romano, che nel-
la noſtra Città ſono miracolose. Segue la Cappella
dell' Arcangiolo Raffaello, cui dall'altra banda corri-
sponde quella di S. Vincenzio, l’una, e l’altra fat-
ta a tempera da Antonio Puglieschi a spese de' Signori
Raffaello, e Giovan Vincenzio di Carlo Torrigiani
divoti de' Santi del loro nome. Vengono poi due Cap-
pelle sfondate, che mettono in mezzo la tribuna dell'
Altar maggiore; la situata a destra è intitolata di Santa
Lu¬