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V. Quanto poi a’ pregi di pittura, di cui và ador-
na la Chiesa, mi occorre dire, che quivi garreggiato
avendo nel sapere i più valenti Artefici del Secolo pas-
sato, ci hanno dato opere per vero dire maravigliose.
Di Giovanni da San Giovanni sono nella soffitta l'As¬
sunzione di Maria, San Francesco di Assisi in gloria,
il Venerabile Ipolito fanciullo, che predica sopra di un
albero, e la di lui morte . Di Piero Liberi da Pado¬
va è l’arme de' Medici con una fama si ben figurata,
che sembra volante, e ne’ lati a manritta del Volter-
rano sono i Santi Giovan Batista, Giovanni Evangeli¬
ſta, e Filippo Neri con Angioli in belle attitudini
tenenti in mano chi il Vangelo, e chi un Agnellino:
Dalla banda sinistra dipinti da Cecco Bravo sono Sant
Antonino, San Carlo Borromeo, ed altri, che fanno
una vaga, e ben inteſa prospettiva. Il fregio, che sot¬
to ricorre intorno laf soffitta è di Niccolò Nannetti
con l'architettura del Botti, e sono parimente del Nan-
netti le figure sopra l' Altare fatte fare a spese dell
Arcivescovo Alessandro Marzimedici, la cui arme vede¬
si in più luoghi. Oltre poi a si pregevoli pitture, lo¬
date sono le Manganelle per comodo de’ Congregati
le quali fece Giovan Batista Paolesi, e due busti di
marmo del Donatello sono stati collocati sulle porte
laterali, che mettono nella stanza detta delle Reliquie.
VI. E per dire alcunchè di questo adorabile teso-
ro chiuso in un vago, e grande Armadio sopra l'Al¬
tare, primieramente osservinsi quattro pezzetti del
Santissimo Legno della Croce di Cristo, dono, o sia le-
gato lasciato dal tanto celebre pel suo ingegno Fran-
cesco di Lorenzo Ruspoli, il quale per modo di co¬
dicillo al suo testamento rogato da Ser Cosimo Minuc¬
ci 3. Dicembre 1625. volle, che alla Congregazione del
Venerabile Ipolito in perpetuo restasse cosi insigne, e
come egli la chiama, miracolosa Reliquia, due pezzi
della quale, giusta un Diario nella Libreria del Maglia-
bechi, sono della scorza del legno della Santa Croce,
e due altri del midollo, tutti quattro accomodati in
un