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Ascensione del Signore ,, E però rappresentavasi in
questa Chiesa con l'intervento di tutta la Città, e di
molta gente del Contado l’istoria del Martirio di S.
Ignazio con macchine di mirabile, e stravagante inven
zione, e grandissimo apparato di lumi, inventate dal
felice ingegno del Cecca, che ne’ secoli trascorsi non
ebbe in tali cose chi lo superasse, essendochè le figu¬
re si vedeano con artifizio mirabile camminare per aria
con istupore maraviglioso de' circostanti: E chi ne vo¬
leſse più minuta notizia, legga il Vasari nel luogo so¬
praccitato, ove esso non solo da istorico riferisce tutte
le varie nobili vedute, ma come insigne Architetto ne
dà ragione, descrivendo le ruote, gli ordigni, ed ogni
altra invenzione di macchine, prodigj per vero dire
dell’ingegno Fiorentino.
IX. Ma dopo avere annoverato tante vetuste feste
fatte in questo Tempio, prima di porre fine al ragiona¬
mento non voglio lasciar di accennarne una assai ma¬
gnifica seguita a' tempi nostri, cioè nel 1727. quando
Papa Benedetto XIII. mandò in dono la Rosa d’ oro
alla Serenissima Violante di Baviera Gran Principessa di
Toscana; fu la Chiesa di Santa Maria Novella nobil¬
mente apparata, ove il Marchese del Bufalo con carat-
tere di Prelato domestico del Papa accompagnato da
nobile cavalcata de' Canonici Fiorentini portò la Rosa.
Vedeasi sedente in magnifico trono la Serenissima cir¬
condata da fioritissima nobiltà dell'uno, e dell’ altro
sesso, e mentre col suono, e canto di scelti Musici fe¬
ſtiva rimbombava la Chieſa, fu principiata la ſacra ceri¬
monia da Monsignor Luigi Maria Strozzi Veſcovo di
Fiesole, dalle cui mani l'Altezza sua ricevette il sacro,
e prezioso dono. Ma essendosi di cosi augusta festa da¬
ta alle ſtampe una distinta relazione, a quella io ri-
metterò il mio leggitore.
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