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LEZIONE
III.
DI SANTA MARIA NOVELLA.
Itornando per la terza fiata a Santa
I.
Maria Novella, un pregevol vanto, pel
quale ella anderà maisempre glorio¬
sissima nelle Storie, tralasciare più
oltre non posso, e sono le solenni
Funzioni celebratesi, e da' Pontefici,
n
e da’ Vescovi, e da’ grandi Personag-
gi in questo luogo, le quali saranno l’argomento del¬
la seguente Lezione.
II. Il Supremo culto a Cristo Sagramentato,
l'antichità della Festa del Corpus Domini celebrata in
Santa Maria Novella, fanno si che io riferisca sul prin¬
cipio del mio ragionamento la magnificenza straordina¬
ria di questo Tempio, divenuto in quel giorno in tea¬
tro di maraviglie, o per l'Eucaristico Pane collocato so¬
vra un trono luminoso, o sia per l'apparato nobilissimo,
il quale rende più rilucenti i pregj di quelle mura.
A questa solennità adunque, come scrivono i Croni¬
ſti di Santa Maria Novella, fu dato principio da'
Padri Domenicani nell' anno 1294. per opra di Fra¬
Lotto da Sommaia Religioso di gran Santità, figliuo¬
lo di questo Convento, il quale essendo in gran-
dissimo concetto presso i Fiorentini massimamente dopo
l'eroico perdono dato all'uccisore di suo Padre, e di
suo Fratello, per la sua singolare bontà ebbe dalla Si-
gnoria di Firenze il privilegio, che la Processione del
Corpus Domini andasse alla sua Chiesa, ove anche in
oggi seguita a praticarsi con un apparato il più bello,
e più luminoso di tutto l'anno. Nè debbo lasciar di
notare, che la grazia della Repubblica a’Padri per la
isti-