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LEZIONE XXVII.
DELLA CHIESA DI SAN IACOPO
IN CAMPO CORBOLINI II.
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I.
On crederei di poter meglio compire la
Storia della Commenda di S. Iacopo, che
col descrivere la sua Chiesa fioritissima
non meno di sacri tesori, che di Cavalieri
illustri chi per la santità, e chi pel valo¬
re. Quindi per farmi dalla serie di co¬
storo riferirò il nome di quelli, che mi
sono avvenuto di trovare non già da’libri della Commen-
da smarriti per le inondazioni dell'Arno, ma dalle la¬
pide esistenti in Chiesa, e dalle scritture sparse ne’ nostri
Archivj. Il più antico adunque, che sia a mia notizia,
è Fra Gandolfo da Parma, il quale nella cartapecora
già da noi riferita nella prima lezione, esistente presso
le Monache di Santa Maria sul Prato, leggesi nomina¬
to cosi: Gandolfus de Parma Preceptor Mansionis S. Ia.
cobi inter vineas: Dopo questo viene il Beato Pietro
da Imola Prior di Roma, che morto nel 1320. in Fi¬
renze, e seppellito in questa Chiesa ebbe da’Fiorentini
gli onori, e le adorazioni di Beato, veggendosi nel To-
mo I. della Storia del Bosio l'immagine di questo Bea¬
to incisa in rame con gli splendori di Beato. Nel me¬
desimo secolo XIV. trovasi altro Commendatore, che
visse in questo luogo cinquant’ anni, e fu Fra Giovan-
ni de' Rossi della Pogna, il quale procurò con genero-
sità parecchi vantaggi e alla Chiesa, e a’ beni della
Commenda accennati nell'iscrizione al suo sepolcro
che poscia osserveremo. A Giovanni succedè Lionar¬
do di lacopo Buonafede impiegato dalla sua Religione
Gerosolimitana in varj rilevanti maneggi, ed in diver¬
se regie ambascerie; E perchè la sua morte segui¬
ta
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