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cuti, la qual tolta via, mercè la cortesia de’ Padri
Carmelitani, io ebbi il comodo di ammirare un si¬
mulacro di marmo al naturale rappresentante un Per¬
sonaggio Ecclesiastico; imperciocchè egli è vestito di pia¬
neta tonda, e chiusa all' uso antico, avente in capo la
Sacerdotale corona, e guanti nelle mani, non mancan-
dovi altro che la punta del naso, i piedi, ed il guancia-
le andati male per colpa del tempo, nè sinora altro in-
dizio si è ravvisato per istabilire chi fosse, se non se uno
scudino pure di marmo sul petto, nel quale vi è una li-
sta bianca a traverso in campo rosso, che è l’arme de' Bec¬
cuti detti nell' antico de' Barucci di S. Maria Maggiore,
lo che sembrami, che sia una buona congettura a crede re
essere egli stato un Priore, o Canonico di questa Chie¬
sa, e della Famiglia suddetta, e forse un Messer Bruno de
Beccuti Priore delle Chiese di S. Bartolommeo, e di S. Ma¬
ria Maggiore nel 1345. e a quell’ età corrisponderebbe la
maniera della scultura di essa Statua.
III. Vengono poi alla Cappella di Santa Maria Mad-
dalena Penitente tre lapide, delle quali la più vicina al
pilaſtro è di Michele di Filippo de' Carnesecchi ivi sep-
pellito nel 1401. e le due altre sono della Famiglia de
Panciatichi Padroni, come si disse, della Cappella; la pri¬
ma, che è una lista di marmo bianco lunga tre braccia.
e larga un quarto di braccio, contiene l'epitaffio, che
prima leggevaſi nell' arca collocata già alla parete, e dice:
SEPVLCRVM MAGNIFICI ET EGREGII MILITIS, DOMINI
BARTOLOMEI BANDINI DE PANCIATICHIS CIVIS FLO¬
RÉNTINI FVNDATORIS ET DOTATORIS HVIVS CAPPELLE
AN. D. MCCCCI. DIE XII. MENSIS OCTOBRIS.
e nella seconda, che è un marmo grande, intorno intor-
no vi sono incise le seguenti lettere Longobarde:
SEP: FILIORYM ET DESCENDENTIVM EGREGII MILITIS
D. BARTOLOMEI DE PANCIATICHIS QVI ANC CAPPELLAM
FECIT FIERI ET DOTAVIT ET GIOANNES EIVS FILIVS
FECIT OCH SEPVLCRVM MCCCCXXX. EORVM ANIME
RE WVIESCANT IN PACE.
Nella