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sulla porta laterale al di fuori: eravi parimente alla
parete il suo bel sepolcro levato via per meglio ador-
nare la Cappella, ed in altro luogo ne riscontreremo
la iscrizione. Viene la Cappella di San Biagio fon-
data nel 1386. da Deo di Vanni del Beccuto, dettisi
anticamente de’Barucci di Santa Maria Maggiore a dif-
ferenza dei Barucci di Santa Croce. La tavola rappre-
ſenta il Martirio di S. Biagio, principiata da Ottavio
Vannini, e terminata dal Giusti discepolo di Ottavio,
del quale credesi, che sieno i due Santi laterali S. Mi-
chele, e S. Giovanni Evangelista. La quarta Cappella è
dei Carnesecchi, la cui arme, che qui vedesi, oltre l' a-
vere le tre liste d’oro con un rocco sotto d’ oro, mo-
ſtra da una parte l’arme dei Capponi, e dall’altra quel-
la dei Velluti, mediante due Donne entrate in casa Car-
nesecchi, che furono Violante di Piero Capponi, e Ma-
ria Velluti, questa madre, e quella moglie di Zanobi
Carnesecchi, che restaurò la Cappella di stucchi dorati
nella volta con certe graziose storiette della vita di S.
Zanobi dipinte da Bernardino Poccetti. Nelle nicchie
laterali le due statue di San Bartolommeo, e di San Za-
nobi sono delle prime opere fatte da Gio: Caccini, e la
tavola sull'Altare, ove è dipinto San Francesco di Assi-
si in atto di ricevere le Sacre Stimate, è delle belle o-
pere, che abbia fatto Pier Dandini. Alla quinta Cap-
pella, che è pure di Deo di Vanni del Beccuto, adorasi
un Crocifisso di rilievo più alto del naturale con al-
cuni Santi, ed appiè dell’altare osserveremo poi un la-
ſtrone con iscrizione. La Cappella maggiore alcuni
credono, che fosse fatta fare da Messer Barone Cappelli
figliuolo di Barone di Brunetto, per vedersi esso qui seppel¬
lito, ma noi già ne abbiamo dimostrata la donazione, che
per rogito di Ser Giovanni Salvetti a Filippo Cappelli
figliuolo di Barone ne fecero i Canonici al tempo del
Priore Messer Antonio da Piacenza, e però crediamo
che la lapida esistente, che fa menzione di Barone, fosse
posta da Filippo in memoria di suo Padre. Era questa
Tri¬