257
Città innalzarono Altari, e Chiese al suo gran Protetto¬
re S. Gio: Batista, ed in tal guisa i Veneziani a S. Mar-
co, i Lucchesi a S. Friano, ed i Lombardi a S. Carlo.
Quindi sembrami di potersi verisimilmente dire, che al¬
trettanto facesse la Nazione Ragusea in Firenze fabbri¬
cando in S. Maria sopra Porta una Cappella a S. Bia¬
gio, la quale resasi celebre per l’abbondanza de’mira-
coli operati dal Santo, massimamente per antica devo
zione contra i mali della gola, fece si che andato
quasi in dimenticanza l'antico titolo, si principiasse a
chiamar la Chiesa di S. Biagio. Della venerazione poi
de' Ragusei al detto Santo, la quale è il fondamento
della mia congettura, ne parla il Chiarissimo Bollando
nel 1. Tomo de'Santi di Febbraio alla pag. 332. come
segue: Raguza in Dalmatia, ut Primarius eius Reiy. Pa
tronus, solemniter colitur, festivitate prorogata ad qua
triduum, eiusque effigies in omni illius Reip. moneta ex¬
primi dicitur: E d'un simil tenore parla il moderno
dotto, ed eruditissimo libro intitolato Memorie Istoriche
di S. Biagio Vescovo, e Martire dato alla luce in Ro¬
ma nel 1752. dal Padre Alfonso Niccolai Teologo Im¬
periale, e da i letterati ammirato, e commendato per
uno de' più felici imitatori del gran Maestro della
Toscana favella: in questo libro adunque leggesi al¬
la pagina 91. cosi , lo non prenderò qui a descri¬
„ verne partitamente o la magnificenza di questo sa¬
„ cro edifizio (Chiesa di S. Biagio in Ragusa) o la
„ ricchezza degli arredi d’ogni maniera, onde è ador-
„no. Ciascuno per se puè farne debita estimazione
„ pensando, che tutti gli Ordini di quello stato niente
„ più hanno avuto, ed hanno a cuore, che gli onori
„ e la gloria del loro Santo, e che a miglior uso non
„credono potersi impiegare le loro sostanze, che ad
„ accrescere comunque possano la celebrità, e lo splen¬
„ dore di tutto ciò, che a lui comecchesia appartiene
„ Nobile, e degno effetto di animi gentili, e grati! e
„ acciocchè viepiù si comprenda, niente aver essi la
„ sciato addietro per testificare il loro specialissimo os¬
Tom. III.
Kk
„se¬